
10 cose che DEVI sapere sulla PostProduzione
Sono tanti anni che faccio questo lavoro e altrettanti che coltivo la passione per il fotoritocco e la post-produzione. In questi anni credo di averne sentite un po’ di tutti i colori, e ti confesso che sto raccogliendo le email e i messaggi più strani e assurdi ricevuti fino ad ora per poi, un giorno, farne un libro o un eBook da diffondere gratuitamente fra gli amici di FotografiaProfessionale 🙂
Ricordo benissimo il primo seminario di postproduzione che ho tenuto a Fotografia Europea di qualche anno fa.
Ho salito le scale dell’Università di Reggio Emilia, tranquillo e rilassato, mi aspettavo un paio di decine di fotografi con la macchina al collo… sono entrato in Aula 2 (una grande aula fatta ad L con la cattedra nel vertice) e mi sono trovato davanti a quasi 200 persone, giovani e meno giovani, fotografi e ritoccatori, vecchi amici e tante facce sconosciute. Devo ammettere che all’inizio mi hanno tremato le gambe e che in realtà non hanno smesso di tremare per tutte le 4 ore di seminario, ma ho provato subito ad allentare la tensione con una domanda: «C’è qualcuno qui che ODIA Photoshop?» e ho alzato la mano, per non far sentire solo chi lo avesse fatto, e anche perché un po’ Photoshop lo odio anche io.
Ci crederesti? Si sono alzate TUTTE (o quasi) le mani della sala.
Adesso, quando faccio quella domanda, le mani alzate sono tante di meno, forse anche grazie al lavoro che abbiamo fatto noi di FotografiaProfessionale in questi anni.
Ma credo che sia soprattutto grazie alla crescita generale della cultura in campo fotografico e sulla post. Non solo lo credo, ne sono convinto.
Anche perché ho un altro indicatore, ed anche questo è una domanda che faccio spesso ai workshop: «Quanti di voi scattano in Jpeg?»
Una volta si alzavano tantissime mani e mi toccava ribadire: «Vi perdono, se mi promettete di non farlo più“.
Oggi invece le mani alzate sono pochissime, all’ultimo workshop NESSUNA.
Perché? Perché quello stronzo di Poletti e quelli di FotografiaProfessionale rompono da anni, ma anche e soprattutto perché tu, come tutti gli altri là fuori, sei cresciuto, hai studiato, hai letto e ti sei informato e oggi, se ci pensi, sai MOLTO di più di postproduzione di quanto non sapessi 5 anni fa.
Bene, oggi vorrei, con questo articolo, andare direttamente al punto e chiarire gli ultimi dubbi, almeno secondo la mia opinione e secondo il mio modo di vedere il mondo.
In questi anni credo di avere capito ormai bene quali possano essere le potenzialità e i difetti della Post, i punti di forza che possono aiutare un ritoccatore o un fotografo ad avere successo e i punti deboli che vanno evitati per non incappare in pericolose “cadute”.
Eccoli qui dunque, in ordine rigorosamente di apparizione:
1. La PostProduzione è uno strumento.
Ebbene sì, la post non è un maleficio, non è magia e non è nemmeno un complotto massonico per uccidere la fotografia. La post è uno strumento. È uno strumento POTENTISSIMO e va trattato con le dovute precauzioni, ma non è altro che un attrezzo a tua disposizione per enfatizzare le caratteristiche positive delle tue fotografie.
Come tutti gli attrezzi, la prima cosa da fare è? Imparare ad usarla!
Quando hai preso per la prima volta in mano un trapano te lo sei provato sul braccio? Non credo, o almeno spero di no!
Bene, le prime volte che prendi in mano la postproduzione devi sperimentare con calma, magari ascoltare chi ti dice “si fa così, evita questi errori, se segui queste regole non ti farai male” ecc… Se cerchi qualcuno che ti dia buoni consigli, ne conosco uno bravo!
Come tutti gli strumenti, anche la postproduzione non è in sé maligna o malvagia, dipende dall’uso che ne fai 😉
2. La PostProduzione NON È un’arte.
Il ritoccatore è un professionista e, come tale, merita rispetto. Ma diffida di chi si definisce o si ritiene un “artista”, scusa la franchezza, ma sono tutte cazzate!
La Post è un mestiere, a volte bistrattato, a volte molto ben pagato, come tutti i mestieri. C’è chi lo fa bene e chi lo fa male, come tutti i mestieri. Per farlo bene, devi imparare da chi lo conosce, fare dei corsi, tenerti aggiornato/a… come tutti i mestieri.
La Fotografia è un’arte e come tale richiede sì competenza tecnica e capacità di utilizzo delle attrezzature, ma anche talento. Senza un briciolo di talento potrai essere un buon mestierante, ma mai un Fotografo di grande successo. La Postproduzione è questione di tecnica e di competenza, il TALENTO non c’entra nulla.
Questa è una grande fortuna perché, grazie a questo aspetto… chiunque può imparare.
3. Chiunque può imparare a postprodurre come un professionista.
Questa è una di quelle cose che, quando la dico, lascia tutti un po’ perplessi. Certo, servirà un minimo di predisposizione e tanto, tantissimo esercizio, ma anche il meno informatizzato fra te e i tuoi amici può imparare a ritoccare come un vero professionista.
Cosa serve?
Formazione, formazione, formazione.
E inoltre?
Esercizio, esercizio, esercizio.
E infine?
Voglia di mettersi in gioco, di darsi da fare, di imparare sempre.
Tutto qui. Giuro.
4. La PostProduzione è uno scherzo, se la prendi sul serio.
Ho visto tantissime persone, in questi anni, approcciarsi alla post con pochissimo rispetto e con pochissima applicazione, per poi lamentarsi dei risultati scarsi. È un po’ come pretendere di nuotare usando un braccio solo e senza muovere le gambe perché… è faticoso! Sì, ma se non ti muovi vai a fondo!
La postproduzione, a livello professionale, prevede competenze che si possono imparare in pochi mesi di lavoro intensivo e mirato. Tutto il resto è applicazione ed esercizio.
Davvero, non scherzo: le competenze fondamentali si possono imparare in pochi mesi di lavoro, se hai voglia e se sei disposto/a a metterti davvero in gioco e ad imparare davvero. Dopo questo percorso ti mancherà comunque l’esperienza sul campo ma potrai farla piano piano, partendo però dalle giuste competenze tecniche.
Se affronti la cosa con serietà e impegno, imparare la PostProduziuone sarà uno scherzo!

5. La PostProduzione, e il digitale in generale, hanno migliorato la fotografia.
Sto per dire una cosa che mi attirerà le ire di un sacco di fotografi, ma è una cosa che credo fermamente e credo che ognuno di noi si debba prendere la responsabilità di ciò che pensa, esprimendolo chiaramente. Prendi un bel respiro… ecco:
Secondo me la PostProduzione e il digitale NON hanno rovinato la fotografia, anzi! Le fotografie che vengono scattate oggi da un “dilettante” sono mediamente MOLTO più belle di quelle che lo stesso dilettante avrebbe scattato ai tempi della pellicola. La Post e soprattutto il digitale hanno abbassato la soglia d’accesso alle attrezzature professionali, democratizzato la fotografia e ALZATO NOTEVOLEMENTE IL LIVELLO MEDIO.
A mio parere la Post non può rovinare la fotografia.
Solo una categoria di persone ha il potere di rovinare o rendere sempre più fantastica la fotografia: i fotografi 😉
6. La PostProduzione si può anche non usare.
Molti sono convinti che, essendo io un ritoccatore, non veda l’ora di metter le mani sui pixel e modificare geneticamente ogni immagine che mi capita sotto mano. È tutto il contrario! A volte è divertente, è vero, ma nella maggior parte dei casi la Post è un lavoro certosino e anche (in certi aspetti) un po’ noioso. Per questo cerco di usare le azioni per eliminare la parte più noiosa e ritocco sempre il meno possibile.
Usciamo da un equivoco: non è vero che oggi si debba per forza ritoccare sempre ogni scatto. La Post, come tutti gli strumenti, si usa quando serve, si può usare oppure no.
C’è chi dice che la post è la benzina della fotografia… bah, non mi pare proprio! La fotografia va fortissimo anche senza post, ma a volte la post può essere un utile additivo contro il gelo, una cera per curare la carrozzeria, una bella gonfiata alle gomme e una controllata all’olio.
Ripeti con me: Strumento non arte, si può anche non usare, è uno scherzo se la prendi sul serio! 🙂
7. La PostProduzione va dichiarata.
C’era un vecchio detto fra noi amici, sai gli uomini… (se sei femmina o troppo sensibile, salta questo paragrafo) diceva circa così:
“Partitona in TV: birra, pizza tonno e cipolla, rutto libero e scoregge per alzata di mano”
Ecco, anche se la Post non puzza, io credo che andrebbe comunque sempre dichiarata.
Lo penso e mi impegnerò a scriverlo nei metadati dei miei file (a volte mi dimenticherò, abbi pazienza, la fretta), perché credo che si debba essere chiari e sinceri.
La postproduzione è uno strumento, non è il male, anzi: se è ben fatta dobbiamo esserne proprio orgogliosi!
Quindi, se sei orgoglioso della post che realizzi… dichiarala nei metadati delle tue immagini. E vanne fiero!
8. La PostProduzione non ha età.
A volte sento fotografi esperti dire cose del tipo: «Son troppo vecchio per mettermi a smanettare con Photoshop, è una roba da ragazzini».
Niente di più falso! Ai miei workshop e ai miei seminari ho avuto allievi giovanissimi e signori di oltre 80 anni. Beh, vuoi sapere una cosa? Ho visto fotografi dai capelli d’argento fare un c..o così a certi baldi giovani in fatto di creatività e gusto nella PostProduzione.
La Post non ha età, anzi: il gusto, l’occhio per il colore e per la composizione, la capacità di razionalizzare e di rendere l’immagine più equilibrata, migliorano con il passare degli anni 😉
9. La PostProduzione è una grande opportunità professionale.
Oggi la PostProduzione è un’opportunità vera per entrare nel mondo della fotografia professionale. Se è vero che il business del fotografo è sempre più difficile e complesso, è vero anche che la Post può consentirti di rendere quel business più profittevole e di maggior successo e che la post apre delle opportunità lavorative importanti.
Oggi il mondo della fotografia professionale e della postproduzione hanno bisogno di:
– fotografi professionisti in grado di gestire tutto il processo dalla creatività allo scatto e dopo: la post, la gestione delle immagini e dell’archivio, la preparazione per la stampa o per la pubblicazione
– ritoccatori esperti e professionali in grado di gestire ogni tipologia di scatto: moda, ritratto, automotive, paesaggio, still life, Adv ecc…
– assistenti digitali di qualità, preparati e competenti
– esperti nella gestione delle immagini e nella postproduzione con indirizzo grafico pubblicitario
A questo aggiungo una domanda che ultimamente faccio spesso: Prova a pensare ai nomi di alcuni fotografi che hanno avuto grande successo negli ultimi anni, chi ti viene in mente?
A me vengono questi nomi: Erwin Olaf, Eolo Perfido, Eugenio Recuenco, Erik Johansson, Dave Hill, Calvin Holliwood, Andrzej Dragan… e magari altri 10.
Cosa hanno in comune? Semplice: il loro stile è composto da un grande lavoro in scatto e da un fantastico e personalissimo uso della PostProduzione.
La Post può essere un’opportunità per definire un tuo stile unico.
10. La PostProduzione oggi ha un’Accademia tutta dedicata a lei.
Abbiamo aperto le iscrizioni delle prossime edizioni dell’Accademia di PostProduzione, il nostro progetto forse più importante ed ambizioso da quando, nel 2008, è nata FotografiaProfessionale.
Ma cos’è l’Accademia?
L’Accademia di PostProduzione è un percorso professionalizzante nel campo della gestione e del ritocco dell’immagine digitale rivolta a chi vuole trovare il suo spazio professionale nel mondo della fotografia e della post. È un percorso formativo rivolto a chi vuole intraprendere la carriera di ritoccatore professionista, a chi vuole diventare un esperto nella postproduzione e in tutto workflow digitale, dall’acquisizione alla stampa o alla pubblicazione. L’Accademia è rivolta al grafico pubblicitario che vuole portare le sue competenze ad un livello superiore e al fotografo che vuole trasformare la post in uno strumento di definizione del proprio stile unico e di differenziazione rispetto alla concorrenza. L’Accademia è una bomba energetica per il tuo business come fotografo e ritoccatore professionista!
Se vuoi scoprire di cosa si tratta, dal banner qui sopra puoi accedere direttamente al sito accademia.fotografiaprofessionale.it, sul quale troverai tutte le informazioni che ti servono e le modalità per l’iscrizione.
Non mi resta che darti appuntamento in Accademia, per confrontarci sui dieci punti qui sopra e per fare diventare la post ciò che crediamo e che vogliamo.
Sarei felice se mi dicessi la tua, commentando questo articolo.
Ciao e a presto!
Simone Poletti