
Abbuffiamoci gli occhi… con lubrificante sintetico per motori!
Direi che ormai si possono considerare concluse le abbuffate Natalizie, le feste sono passate e non ci resta che aspettare di vedere se la Befana ci porterà carbone o caramelle! Noi di FotografiaProfessionale.it ci siamo messi avanti e crediamo che la Befana debba portare caramelle! Abbiamo così deciso di dare vita a una promozione estemporanea in corso fino alle ore 19:00 del 07 gennaio 2013 (troverai tutti i nostri prodotti a prezzi scontatissimi!)
Ma non è mia intenzione parlarti di questo! Vorrei parlare di cibo, cibo da vedere e cibo da fotografare.
Durante queste Feste, devo essere sincero, ho tenuto un approccio abbastanza morigerato nei confronti del mangiare: ho cercato (e sono riuscito!) a non esagerare. Grande parte del tempo, più che effettivamente a mangiare, l’ho passata ad abbuffarmi gli occhi di fotografia.

Per svariato tempo, in passato, mi sono dedicato a studiare e ingegnarmi su come realizzare scatti still life food appetitosi e invitanti. Uno dei miei propositi e obiettivi per questo 2013 è proprio dedicare maggiore attenzione, impegno e focus sulla fotografia still life food. Anzi, ti rivelo un segreto, mi piacerebbe realizzare una vera e propria guida operativa allo scatto still life food… dall’inizio alla fine… dallo scatto alla postproduzione (magari Simone Poletti mi darà una mano! 😉 )
Mi farebbe molto piacere ricevere un tuo feedback in merito a questa mia idea nello spazio per i commenti che trovi in fondo all’articolo! Cosa ne dici?
Ti pare possa essere un argomento interessante la fotografia still life food?
In quale formato preferiresti fosse realizzata questa guida? Un video corso, oppure un ebook?
Scusa, oggi ho la testa ancora un po’ in vacanza e divago… veniamo al lubrificante per motori! Cosa c’entra in tutto questo?
Come ti dicevo in questi ultimi giorni ho guardato una montagna di fotografie e molte erano scatti still life. Nella pubblicità, sulle riviste e nei ricettari di cucina siamo abituati a vedere foto di cibo dai colori vividi, verdura fresca dall’aspetto rigoglioso, meravigliose salse dall’aspetto gustoso, cubetti di ghiaccio cesellati e trasparenti.
Spesso quando guardiamo le foto nei manuali di cucina più belli e proviamo a portare a compimento una delle ricette suggerite otteniamo un piatto dal gusto eccezionale, ma non proprio all’altezza di quello immortalato dal fotografo.
Ti sei mai ritrovato in questa situazione? Se non ami la cucina (io da parte mia la adoro… soprattutto fare il pane in casa!) forse è una situazione che non ti ha mai trovato coinvolto, ma sono sicuro che almeno una volta (amante o meno della cucina) tu abbia fatto l’esperienza di un panino in uno dei ristoranti della famosa catena delle “due collinette dorate”. Avrai sicuramente guardato il tabellone con le foto dei panini disponibili e ne avrai ordinato uno… ricevendo qualcosa di ben diverso da quanto avevi visto ritratto fotograficamente!
Pensa che il fenomeno ha una così grande rilevanza che, in Canada, l’ufficio comunicazione di McDonald’s si è sentito in dovere di realizzare un video che spieghi ai propri clienti come i piatti vengono fotografati e perché appaiano diversi da quanto viene realmente servito.
Ecco il video! È in inglese ovviamente, ma anche solo le immagini fanno capire e riflettere… oltre a dare qualche suggerimento operativo per gli amanti dello still life food!
Esistono almeno un paio di scuole di pensiero riguardo la fotografia food:
- chi utilizza solo cibo vero, genuino, fresco e preparato al momento
- chi utilizza spesso cibo finto e ogni sostanza possibile per dare l’aspetto che desidera alla foto finale
Io sono agnostico: non mi sento di abbracciare nessuna delle due “fedi” in modo completo. Preferisco e prediligo utilizzare cibo vero e fotografarlo al suo meglio, ma se dovesse essere necessario non mi formalizzo se devo utilizzare qualcosa di sintetico, velenoso o artefatto per dare quel tocco di perfezione in più allo scatto.
Immagino tu stia pensando: «Ma il lubrificante sintetico per motori… me lo vuoi dire a cosa serve?» 😀
Ok, scusa… arrivo al punto!
Il punto è che alcune volte non si ha a disposizione un Food Stylist (o come diciamo in Italia un Home Economist… Non ditelo in un paese di lingua anglosassone… vi rideranno dietro!). Il Food Stylist (oops… siamo in Italia! Home Economist) è chi si premura di acquistare oltre che scegliere gli ingredienti migliori e si prodiga nel gestirli e disporli nella maniera più accurata e precisa per il fotografo (un po’ come la stylist nel mondo della moda per gli abiti, gli accessori e i props di scena). Il Food Stylist deve possedere anche la capacità di prefigurare l’immagine prima dello scatto e avere l’abilità di tradurre le sensazioni olfattive, gustative e tutta l’attrattiva di un piatto reale in qualcosa che sia fruibile attraverso una foto bidimensionale. Quando manca questa figura professionale, magari il cuoco non è un maniaco della presentazione (a differenza dello chef Franco Madama che ha curato la realizzazione dei piatti qui rappresentati) oppure è necessario avere tempi di scatto non compatibili con la “durata” del piatto… allora… allora occorre chiedere aiuto a qualche “ingrediente speciale”!

Ce ne sono molti, ma te ne vorrei citarte solo tre per ora.
- Lubrificante Sintetico per Motori: che sia Castrol, Selenia, Petronas, Mobil, Motul o qualsiasi altro di tua preferenza, poco importa! Se una salsa o uno sciroppo per il tuo dessert non è sufficientemente denso e lucido questa può essere una validissima alternativa. Scegli l’olio sintetico del colore che preferisci e vedrai che otterrai uno sciroppo lucido e viscoso proprio come occorre.
- Coni o bastoncini di incenso: poco importa la fragranza, quello che realmente conta è che facciano fumo. Capita spesso di dover realizzare una foto di un cibo “fumante”, magari uno spaghetto o il classico gamberetto su una forchetta. Anche se lo scatto viene realizzato appena il piatto viene sformato, il vapore “naturale” spesso mana della giusta consistenza per essere sufficientemente visibile nello scatto. Accendere un bastoncino di incenso e utilizzarne il fumo può essere decisamente utile.
- La glicerina: questo è forse uno dei più classici “ingredienti speciali”. Quando si deve fotografare una bottiglia o un oggetto imperlato di gocce di rugiada o condensa. Quando si vuole simulare un bicchiere ghiacciato o un recipiente appena estratto dal frigorifero ecco che una spruzzata di glicerina imperlerà il nostro scatto in modo impeccabile!
Cosa ne dici? È ora di mettersi al lavoro e fare qualche prova di scatto, non credi?
Se ti piace la mia idea di realizzare una guida dettagliata di queste tecniche e svariate altre a proposito della fotografia still life food lascia un commento qui sotto e fammi sapere cosa ne pensi!
Ciao e buone foto
Simone Conti
P.S.: In tutti gli scatti che vedi nell’articolo NON è stato usato nessun edulcorante, additivo o stratagemma. Sono frutto della cura e della bravura dello chef di un ristorante di Parma che, se sei amante della cucina, ti invito a visitare! Se ti piace sia abbuffare gli occhi che degustare il cibo non puoi evitare di fare una visita al Ristorante Inkiostro!