Andrzej Dragan, fotografo e ritoccatore.
Andrzej Dragan è sicuramente uno dei nomi più chiacchierati ed imitati della forografia contemporanea, forse il primo vero artista e professionista a sdoganare il fotoritocco come forma espressiva all’interno dell’ambito fotografico.
I suoi famosi ritratti, dall’aspetto super-inciso e dai toni particolarissimi, le sue immagini così scolpite dall’essere irreali, hanno attratto l’interesse di molti.
Spesso sentiamo parlare di “effetto Dragan” su forum o blog di fotografia, e molti propongono filtri e metodi per ottenere lo stesso effetto… Sempre più spesso ci capita di incrociare su web post dal nome “la ricetta perfetta per il Draganize”, “filtro Draganize” ecc…
Quindi, sospettando che dietro al lavoro di Dragan ci sia ben più di un filtro e di un “metodo standard”, abbiamo voluto capire meglio come, e con quali strumenti lavora il fotografo polacco.
Da una bellissima intervista di Paola Fontana comparsa su FotoUp (www.fotoup.net) citiamo integralmente: “Il ritratto per me, lungi da qualsiasi intenzione di naturalismo e verosimiglianza, è un punto di partenza per arrivare a qualcosa d’altro. Un qualcosa d’altro che ottengo attraverso un elaborato processo di post produzione. Non c’è una vera e propria ricetta. Passo la maggior parte del tempo a osservare e pensare, poi mi metto all’opera. Una singola foto può comportare anche una settimana di lavoro e per molte ore al giorno. Il processo di post-produzione digitale è, per certi versi, un metodo che si avvicina alla pittura, perché è come se usassi un pennello – solo che il mio pennello è digitale. Non aggiungo cose nuove, mai, piuttosto aumento, esaspero certi aspetti dell’immagine: i contrasti, per esempio, o la visibilità di alcuni dettagli, come gli occhi o le rughe. Spesso cambio lo sfondo. Altre volte creo un montaggio di più fotografie dello stesso soggetto – magari di una mi interessa la bocca, di un’altra gli occhi, e le uso per ricomporre il volto. È molto semplice: se vuoi raggiungere un certo effetto, devi spendere molto tempo a lavorarci, e se non lo fai quando scatti, perché non vuoi che il modello si stanchi, devi farlo dopo, da solo …”
Quindi, non filtri ed azioni pre-registrate, ma lavoro manuale e ricerca.
Questo è il lavoro del fotoritocco professionale oggi, non ricette preconfezionate, ma sensibilità e capacità (anche pittoriche) per ottenere risultati che non solo rispettino la fotografia, ma ne valorizzino le caratteristiche peculiari e ne accentuino l’intrinseco potere evocativo.
Il lavoro di postproduzione di Dragan è un misto di contrasti, uso di pennelli e metodi di fusione, luci attenuate ed accentuate, ombre inserite ad arte, matte-painting e uso sapiente di toni colore e saturazione.
Presto affronteremo il metodo di postproduzione di Andrzej Dragan anche in un alcuni tutorial, vedendo quali tecniche sono necessarie per approcciare un lavoro di questo tipo in modo professionale, non fornendo ricette, ma metodo di lavoro, capacità tecniche, conoscenza. Il resto, la sensibilità, il gusto, e soprattutto una bella foto di partenza, non può regalarlo nessun filtro…