
LA SALA ESPOSITIVA PRINCIPALE AL MACRO
Fotografia Festival di Roma, un grande ritratto da ricordare
Oggi cosa significa realizzare un ritratto?
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La tredicesima edizione di Fotografia – Festival Internazionale di Roma si è conclusa con la consapevolezza di aver chiuso un appuntamento importante ed apprezzato da moltissime persone.
Quest’anno il soggetto principe è stato il ritratto, vissuto, scardinato e toccato da vicino, tema che così introduce Marco Delogu, curatore del Festival, nella presentazione ufficiale:
Il festival della fotografia è la creazione di un enorme ritratto. È generare altre occasioni per vivere: incontri, incroci e sovrapposizioni di molte esperienze, emozioni e vite interiori. Ogni festival, a diversi livelli, è stato questo: una simbolica piazza crocevia di amicizie forti e durature, di sapere, di amori e purtroppo di scomparse (all’indimenticabile Anna Gianesini saranno dedicate le lectures del festival). Il tredicesimo festival è un’enorme quadreria di ritratti nella quale il pubblico interagisce con le fotografie, le pareti rimandano sguardi agli sguardi e il tutto genera nuove immagini. Fotografie “lente” che ogni attimo danno vita a immagini in movimento: questa è la nostra cura per l’accumulazione “malata” di immagini che contraddistingue gli ultimi anni.

Aver camminato nelle sale del MACRO, il Museo di Arte Contemporanea di Roma che ha ospitato le mostre principali, è stato proprio questo: progetti diversi, stili completamente differenti, quasi inaffiancabili, uniti negli stessi spazi dall’unico filo conduttore, il ritratto, che ha assunto sfumature diverse da un autore all’altro e che obbliga con forza non solo ad un’attenta analisi delle fotografie (senza ovviamente mai scadere nel tecnicismo più freddo, perché non è questo l’intento di una mostra simile), ma ad una riflessione sul sé e l’altro che prescinda dall’esperienza personale. LEGGI TUTTO >>
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UNA FOTO DI FAMIGLIA CON UN SEGRETO…
C’era una volta la post-produzione
La Fotografia riserva spesso molte sorprese, ancor meglio se lo stupore nasce da una foto di famiglia che svela un segreto…
In questa bellissima fotografia di inizio Novecento ci sono mia nonna materna (Angiolina, la bimbetta a destra con le dita in bocca), con sua sorella maggiore e i tre fratelli: Argia, Armando, Marino e Luigi; la bisnonna Adele (o, com’era chiamata all’emiliana, la nòna Adelèina) è seduta fra loro e il bisnonno Lorenzo sta in piedi, sorridendo benevolo verso l’obiettivo.

Sono da sempre affascinata dalle vecchie foto d’epoca, e da questa ancora di più… beh, è la mia famiglia 🙂
Ma non voglio certo parlare del mio albero genealogico!
Un giorno, osservando la stampa da vicino, mi sono resa conto di una cosa di cui non mi ero assolutamente accorta al primo sguardo: il bisnonno Lorenzo è stato aggiunto in “post”!!!
Avrei dovuto notare subito la differenza delle ombre sul suo viso ed anche la colorazione della sua pelle, decisamente troppo bianca rispetto alla pelle degli altri! Dopo i primi secondi a bocca aperta ed aver chiesto spiegazioni in merito (purtroppo era mancato poco tempo prima che la foto venisse scattata), mi sono fermata ad ammirare la cura dimostrata in questo “inserimento pittorico”, tanto che, appunto, non mi ero accorta subito dell’aggiunta postuma. LEGGI TUTTO >>
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