
Chiaro o scuro? Chiaroscuro! L’Esposizione del Bianco e Nero in postproduzione
Ciao, oggi vorrei affrontare un argomento importante sia in fotografia che in postrpoduzione, troppo spesso dato per scontato: la corretta esposizione!
Qual’è la corretta esposizione per un’immagine? Nei corsi base di fotografia ci insegnano a scegliere la zona che vogliamo “correttamente illuminata” e a tenere l’indicatore dell’esposimetro al centro. Bene, ottimo metodo per avere un’esposzione “media” a meno che non siamo così accorti da scegliere zone dell’immagine molto chiare o molto scure in modo da sovraesporre o sottoesporre.
Ma non voglio intervenire sullo scatto, mi interessa invece analizzare le possibilità di intervento e di scelta in postproduzione. Infatti, una volta tornato a casa con l’immagine correttamente esposta, a volte mi capita di non essere completamente soddisfatto, soprattutto se converto l’immagine in bianco e nero. Già… soprattutto se converto in bianco e nero, perchè?
Perchè il bianco e nero necessita di un maggiore contrasto tonale (e lo sopporta anche meglio) per risultare “inciso” e piacevole. Il contrasto fra chiari e scuri che appare corretto in un’immagine a colori risulta invece insufficiente in al momento della conversione in bianco e nero.
Lavoriamo proprio sul bianco e nero allora, per capire meglio dove e come agire!
Tutte le tecniche che vedremo in questo post, sono spiegate con grande dovizia di particolari nel mio corso di Tecniche Avanzate per il Ritocco del Bianco e Nero, nel quale affronto il problema sia utilizzando Lightroom, sia Photoshop.
Lightroom, o un qualsiasi sviluppatore RAW, ci permette di intervenire sui toni in modo eccellente, grazie al grande quantitativo di infomazioni contenute nel file RAW.
Ma, prima di tutto: qual’è l’esposizione corretta? Nessuna. E tutte.
Ho voluto lavorare sulla stessa immagine in tre modi diversi, proprio per mostrarti come l’esposizione sia una scelta personale e come il lavoro sul contrasto tonale permetta (anche in postproduzione) di incidere anche sulla “forza comunicativa” dell’immagine.
Lo scatto ritrae e una statua, un angelo coperto di polvere, dall’espressione intensa.
Ho lavorato su un’esposizone media, tentando di valorizzare al massimo i volumi del marmo, creando ombre piene e luci brillanti. Il risultato è piacevole, piuttosto drammatico ed intenso.
COME HO OTTENUTO UN’ESPOSIZIONE MEDIA?
Per ottenere un’esposizione del Bianco e Nero filologicamente “corretta”, ho lavorato sui chiari e sulle ombre in Lightroom, sul file raw, “chiudendo” le ombre fino a creare alcuni punti completamente neri (puoi controllare passando sui triangoli in alto nell’istogramma della sezione “SVILUPPO”) e “aprendo” le luci per creare alcuni piccoli punti completamente bianchi. Ho poi lavorato aggiungendo “chiarezza” e un po’ di contrasto del dettaglio in Photoshop.
In seguito, ho provato a lavorare sovraesponendo, lavorando quasi in High Key, ma senza indurire troppo le ombre. Ho scelto di dare una preponderanza quasi totale alle luci, mantenendo però i volumi dell’immagine, per quanto possibile. Il risultato è sicuramente meno “tridimensionale” ma anche molto più “angelico“… l’espressione della statua ovviamente non cambia, ma l’immagine comunica una maggiore serenità e un trasporto emotivo più positivo, meno malinconico.
COME HO OTTENUTO UN’ESPOSIZIONE PIÙ ETEREA?
Ho lavorato in sviluppo non tanto sull’esposizone, quanto sulla presenza dei toni medi, alzando al limite i colori più chiari fino a creare alcune zone “bruciate” (piccole) e non toccando le ombre.
Come dicevo, il grosso del lavoro è stato fatto sui toni medi, schiarendo le arree di ombra intermedia cercando di perdere meno volume possibile.
Per accentuare il contrasto fra luci e ombre, potrei anche aggiungere due livelli: uno completamente nero e uno completamente bianco, modificandone poi le OPZIONI DI FUSIONE in modo da far lavorare il livello nero SOLO nelle ombre e il livello bianco SOLO nelle alte luci.
Ho proseguito poi creando un’altra copia del mio RAW (in Lightroom menù FOTO > CREA COPIA VIRTUALE) e lavorando quasi in LOW KEY.
Il risultato è più cupo, più drammatico e decadente. Forse questa è l’immagine che prefersico, perchè trasferisce meglio e con maggiore intensità l’atmosfera del luogo nel quale è stata scattata la foto.
COME HO OTTENUTO UN’ESPOSIZIONE PIÙ SCURA?
Ho reso più intense le ombre, abbassando leggermente l’esposizione dell’immagine, ma lavorando soprattutto sui toni medi, per renderli più cupi.
Ho reso più scure le ombre, fino al limite, in modo da avere alcune piccole aree dell’immagine completamente nere.
Quindi, una volta sviluppato il RAW, sono passato in Photoshop e ho aggiunto un livello completamente bianco, gestendone poi le OPZIONI DI FUSIONE in modo da fare incidere il bianco sulle alte luci, rendendole molto più evidenti.
Ho creato così quell’effetto di illuminazione molto laterale e concentrata, che esaspera i volumi della forma e la drammaticità del soggetto.
QUINDI, QUAL’È L’ESPOSIZIONE CORRETTA?
Tutte, e nessuna, dipende ovviamente da ciò che vuoi ottenere e dal tuo gusto personale, l’importante è lavorare con i giusti strumenti per ottenere, in ogni caso, un risultato tecnicamente corretto e piacevole.
Tu, quale preferisci?
Per oggi è tutto, appuntamento fra pochi giorni con altri trucchi e consigli sulla post-produzione!
Ciao e buon lavoro
Simone Poletti