
Come organizzare uno shooting (10/11 di 11): Gestire i risultati e il post-shooting
Amico mio, siamo giunti alla fine… con questo post si chiude l’ormai famigerata serie “Come organizzare uno shooting” 🙂
Devo dire che mi sono divertito un sacco a scrivere questi post, e spero che l’argomento sia stato interessante e piacevole anche per te… oggi, per chiudere in bellezza, parliamo della gestione dei risultati dello shooting e di tutto ciò che accade dopo la giornata di scatti.
Infatti, non ti illudere che, dopo avere affrontato tutti i punti presenti fra l’1 e il 9 della nostra lista (che trovi qui, nel primo post della serie) il lavoro sia finito.
Appena terminato di scattare infatti, ti si pongono due sfide fra le più importanti e impegnative. Dovrai, prima di tutto, valutare gli scatti realizzati e gestire eventuali problematiche, e una volta approvate le immagini scattate, dovrai iniziare il lavoro di gestione post-shooting. Ma facciamo le cose con ordine, iniziamo da
LA GESTIONE DEI RISULTATI
Una volta scattata l’ultima foto del tuo servizio, dovrai valutare il lavoro nel suo complesso e decidere se è ok, o se è il caso di cambiare qualcosa e scattare ancora. Infatti, sul set si possono verificare una serie di differenti scenari:
1) Le foto sono perfette, il cliente è super soddisfatto, non si può chiedere di meglio. Scenario ottimale, non resta che fare un bell’applauso al team di lavoro e festeggiare l’ottimo risultato. Se ti va, puoi toglierti lo sfizio di fare qualche altro scatto “alternativo”, magari più personale e meno legato al brief e al layout. Potresti ottenere delle foto eccellenti e comunque darai al cliente l’impressione di essere uno che “non si accontenta” e vuol sempre dare un tocco in più al lavoro 🙂
2) Le foto sono ok, il cliente è soddisfatto… ma hai la sensazione che si potesse fare anche di meglio. In queste condizioni, sta a te trovare il tempo e mettere il team nelle condizioni ideali per fare un’ultimo sforzo, alla ricerca di quella foto FANTASTICA che trasformi la soddisfazioni in felicità… È importante che cerchi di non accontentarti di un risultato “solo buono”; allo stesso tempo però, non chiedere al tuo team cose impossibili, ne ricaveresti solo tensione. In una condizione come quella appena presentata, dire a tutti “Avete fatto un ottimo lavoro, ci siamo quasi, vi chiedo solo un ultimo sforzo per fare si che sia una giornata da ricordare… date il massimo per un’altra mezz’ora e ce ne andiamo tutti a casa felici” potrebbe essere utile a ottenere un buon risultato.
3) Per te le foto sono ok, ma il cliente non è soddisfatto (oppure, il team ti pare scettico). Devi avere la forza e la lucidità di analizzare le immagini con un occhio più critico, cercare di capire dal cliente cos’è che non lo convince e lavorarci sopra. Questo è uno scenario piuttosto rischioso, devi cercare di essere disponibile e di empatizzare con la sensazione di insoddisfazione del cliente, per trovare una soluzione. A volte ciò che ci sembra bello, se riusciamo a coglierne i difetti visti dagli altri, può diventare fantastico!
4) Le foto non funzionano, non sei soddisfatto. Anche se il ciente fosse soddisfatto, comunque questo scenario è il più difficile, perchè metti in gioco la tua credibilità, e devi essere tu, per primo ad essere felice del risultato. In uno scenario come questo, devi avere la forza e la capacità di catalizzare l’attenzione di tutto il team, ma soprattutto devi riconoscere nelle immagini COSA non va, per correggerlo e ottenere ciò che vuoi. Ma non ti scoraggiare, a volte una foto completamente sbagliata avvicina di più al risultato di una quasi buona 🙂
Bene, visti questi quattro scenari, come ovviare ai possibili problemi?
Beh, per prima cosa, sarebbe importante che tu verificassi la coerenza delle immagini prima di avere finito la giornata di lavoro. Infatti, credo sarebbe un ottima abitudine quella di guardare le foto più volte durante la giornata. Sfrutta le pause per il trucco e il cambio d’abito e quelle per il pranzo per guardare gli scatti con il cliente e con i membri del team… ti accorgerai subito se è necessario correggere il tiro.
La seconda cosa essenziale, è che il cliente possa dare feedback immediati (o quasi), quindi dovrebbere essere sul set. Fra l’altro, l’atmosfera del set aiuta molto a coinvolgere il cliente nel lavoro e a farlo sentire parte di un processo creativo molto gratificante. Chi ti dice che i clienti sul set “rompono solo i coglioni”, è uno sciocco. Avere il cliente sul set è la migliore garanzia di un lavoro ben fatto e coerente alle necessità dell’azienda. Se, malauguratamente, il cliente non potesse esssere sul set, è fondamentale che tu ti organizzi per inviare i jpeg a bassa degli scatti DURANTE lo shooting, in modo da avere feedback in tempo reale.
Però, e questa è la terza cosa importante, devi essere in grado di capire i feedback del cliente e di accettarli. Lui (il cliente) sa di cosa ha bisogno e si gioca moto più di quanto ti giochi tu. Chi ti dice che i clienti “sono tutti ignoranti e non sanno quello che vogliono” è più sciocco di quello sopra ;)… il cliente sa quello che vuole, magari fa fatica a comunicartelo, ma capirlo è il tuo mestiere!
Infine, quarto aspetto importante, avere una mente “creativa” vuol dire anche essere in grado di cambiare approccio al lavoro in pochi attimi se quello utilizzato fino ad ora non funziona. Non arrenderti subito, ma incaponirti nemmeno su un approccio che non funziona. Cambia, guarda il mondo e il tuo soggetto con occhi diversi, ribalta tutto. Se il layout trasferito sul tuo sensore digitale non funziona, devi avere la capacità di cambiare… devi avere il famoso PIANO B di cui parlavo qualche giorno fa in questo articolo.
Bene, una volta affrontati i risultati dello shooting, sei pronto per fare un bel applauso a tutti e concludere la giornata di shooting. Ma non finisce qui, infatti il lavoro duro inzia ora!
IL POST SHOOTING
Infatti, fino ad ora ti sei mosso nel tuo campo, hai organizzato e realizzato uno shooting, roba da fotografo. Ora invece devi gestire tutto ciò che viene dopo e può essere anche più complesso.
Vediamo quali sono le fasi che ti aspettano:
1) Devi gestire i rapporti finanziari e fiscali con tutti i memebri del team. È importante, tutti devono essere pagati per il loro lavoro, e tu devi avere tutte le fatture a i giustificativi di spesa da presentare al cliente.
2) Devi presentare al cliente le prime anteprime del lavoro finito. Già il giorno successivo allo shooting inizieranno a chiederti le foto scelte, quindi ti conviene organizzarti per fare la selezione, la valutazione degli scatti e la scelta in brevissimo tempo. In questo ti può essere di grande aiuto Lightroom 4 (qui trovi il mio corso avanzato), che ti permette di scattare, scaricare le anteprime dei RAW e fare la scelta delle foto già sul set. Più sei veloce in questa fase e più tempo avrai per il resto del lavoro.
3) Una volta approvate dal cliente, le foto devono essere postprodotte rapidamente e in modo professionale. Beh, questo è il mio campo e sai che le possibilità sono tante. Per essere davvero efficace e produttivo, ti consiglio di strutturare un tuo workflow personale, sfruttando gli automatismi e le scrciatoie che Photoshop e Lightroom ti mettono a disposizione. Come? Puoi trovare ottimi consigli e una prima impostazione di metodo nel mio corso di tecniche avanzate per un Workflow veloce ed efficace. È importante che tu privilegi la qualità, ma questo non vuol dire essere per forza lenti 😉
Per una correzione professionale è importante che ti doti di strumenti adeguati: un computer veloce, un monitor calibrato e di buona qualità, una buona formazione sulla postproduzione, magari una tavoletta grafica.
4) Prima di inviare le immagini alla stampa, realizza sempre una prova colore e falla approvare al cliente. La prova colore è fondamentale per renderti conto se le correzioni cromatiche che hai apportato sono state efficaci. Ma non solo, la prova colore, una volta approvata dal cliente, serve anche a tutelarti da ripensamenti o errori non tuoi :). Quando hai in mano una prova colore firmata dal cliente e il risulgtto in stampa è differente, sai che non puoi essere imputato dell’errore. Se invece il risultato in stampa è identico, ma al cliente improvvisamente non piace più… tu hai una bella firma che ti tutela 🙂
5) Una volta consegnate le tue immagini e una volta fatta una bella doppia copia di backup dei RAW originali e dei file lavorati (sia i PSD a livelli che i file “chiusi” consegnati allo stampatore) hai terminato davvero il tuo lavoro. Ecco qui sopra, ad esempio, uno dei “risultati finali” del nostro shooting a Mallorca ora… non ti resta che la parte più difficile…
6) Adesso devi farti pagare. Ma questo è un discorso lungo e spinoso, che magari affronteremo un’altra volta 🙂
Bene, abbiamo sviscerato ogni aspetto dell’organizzazione di uno shooting, credo che ora tu abbia in mano tutti gli strumenti per fare un ottimo lavoro, non ti resta che scattare 🙂
Non mi resta che darti appuntamento al prossimo post, rinnovando l’invito a lasciare i tuoi feedback su qesta serie di post dedicata alle produzioni fotografiche.
A presto e buon lavoro
Simone Poletti