
Come organizzare uno shooting (4 di 11): Location e props
Eccoci, anche se con qualche ora di ritardo, a una nuova puntata del nostro appuntamento settimanale con l’organizzazione dello shooting fotografico perfetto. Oggi ti parlerò di due argomenti importanti e spesso sottovalutati: LOCATION e PROPS!
Per location intendo il luogo preposto ad accogliere il tuo shooting, può essere uno studio fotografico, un’abitazione o un ambiente industriale, un prato o una spiaggia.
Ovviamente, nel caso la tua location sia uno STUDIO FOTOGRAFICO attrezzato, le cose si semplificano un po’, però sarà comunque importante informarsi su alcune cose:
Quanto costa?
Quali orari fa lo studio fotografico? A che ora puoi arrivare per preparare il set e a che ora devi liberare lo studio?
Nei costi sono compresi gli arredi e le quinte disponibili in studio o per esse dovrai pagare separatamente?
Hai bisogno di un fondale nero, è disponibile o va preparato? Quanto costa?
Lo studio ha a disposizione set di luci? Se si, cosa? E quanto costa noleggiarle? Sono comprese nel noleggio dello studio o vanno pagate a parte? (provaci SEMPRE, se va male, pazienza 🙂
Nello studio c’è uno spazio per il trucco e per il cambio delle modelle? C’è una stanza dove poter parlare con il cliente con calma e un po’ di privacy? C’è lo spazio che ti serve?
In ogni caso, ti consiglio di effettuare SEMPRE un sopralluogo negli studi che noleggi, può sembrare una banalità, ma ti salverà dall’avere strane sorprese il giorno dello shooting.
Se invece, come capita spesso, il tuo set fotografico è in un LUOGO PUBBLICO, o in una CASA PRIVATA, o in ESTERNI, dovrai tener conto di alcuni altri fattori:
La location risponde al layout che hai preparato (ricordi il mio articolo sul layout?) o servono delle modifiche? Si possono fare?
Hai tutti i permessi per scattare? A chi vanno richiesti? Quali sono i tempi medi di approvazione? Se il giorno dello shooting salta tutto perchè i permessi non sono arrivati, butti via un sacco di soldi, e rischi di perdere il cliente…
Il proprietario della casa/autorità del luogo in cui scatti, hanno ben chiaro quello che succederà? Approvano il fatto che 10/20 persone invaderanno il loro spazio?
Nel luogo dello shooting c’è acqua corrente? Un lavandino? Servizi igienici? Una stanza per cambiare le modelle e truccarle?
Se scatti in esterni, ti converrà organizarti per avere a disposizione tutti questi spazi. Come fare?
Noi di solito abbiamo due possibili opzioni: 1) Camper! È comodo, si sposta insieme alla troupe e può essere utile per caricare i materiali per lo shooting. 2) Appoggio in location. Un bar, la casa di un vicino, se ti guardi intorno ci sono tanti possibili spazi utili.
A Mallorca, sulla spiaggia di Sa Rapita, un aparte cospicua del budget è stata investita nell’affitto di una casa sulla spiaggia che è servita da appoggio per tutta la troupe (50 persone).
Andiamo avanti: Nel luogo dello shooting c’è la corrente elettrica? Si? Bene. Ma… il voltaggio è sufficiente per alimentare i tuoi ARRI??? probabilmente no, informati!
Nel caso, potrebbe essere necessario noleggiare un piccolo generatore di corrente. Dopo tanti servizi fotografici, noi ne abbiamo comprato uno da 3,5 Kw… è piccolo, facile da trasportare, molto comodo.
Se scatti in esterni, hai controllato che percorso compie il sole durante la giornata? No? Non vorrai certo trovarti a scattare in controluce vero?
Si può arrivare sul posto in auto? Se scatti al 7° piano, c’è l’ascensore? Meglio che controlli, fare 14 rampe di scale, o 3km con un ARRI sulle spalle NON È DIVERTENTE 🙂
Per tutti questi motivi, è importantissimo fare un sopralluogo di ogni singola location.
COME RISPARMIARE SULLA LOCATION? Ne abbia già parlato nella puntata precedente, dedicata al BUDGET, ma repetita juvant!
Chiedi agli amici, spesso posseggono (o conoscono chi possiede) case, fabbriche e luoghi interessanti. E poi, sfrutta la tua creatività! Anche il luogo più assurdo può diventare fantastico per uno shooting!
In questi anni abbiamo scattato: in una scuola di danza, su un barcone lungo il Po, in ville, appartamenti, fabbriche dismesse, officine, negozi, piste automobilistiche, dentro a vecchi autobus, in un areoporto militare, in un deposito materiali edili, in una cava di argilla, su spiagge, prati, scogliere, fiumi, montagne… nel centro di Megeve, Milano, Modena e tante altre città. In parchi giochi, musei e alberghi, in una fiera di paese ecc ecc…
OGNI luogo ha un suo fascino e un punto di vista particolare che puoi sfruttare. Non ti arrendere scegliendo la soluzione più ovvia.
Non ti accontentare della prima location che trovi, cerca e guardati intorno! Una bella giornata in giro con gli amici o con la famiglia può diventare molto utile… occhi aperti e compatta in tasca, si fa scouting di location SEMPRE!!! 😉
Ora affrontiamo la questione PROPS.
Gli oggetti, gli arredi, le scenografie, sono importanti, anzi essenziali per la buona riuscita del tuo shooting. Più la ricerca e la creazione dei props sono accurate e professionali,
più l’aspetto delle tue immagini ne risulterà valorizzato. Come fare? Ci sono molto aziende che noleggiano oggetti e arredi, ma di solito si fanno pagare piuttosto bene…
Ma hai altre tre alternative da sfruttare: la prima, la più semplice, è sempre la solita… chiedere agli amici! Una bella ricerca in soffitta, o a casa dei nonni, spesso regala tesori sconosciuti da utilizzare nei tuoi shooting. Ci sono poi i mercatini, in provincia di Reggio Emilia ne puoi trovare uno gestito dai frati missionari che è da anni punto di ritrovo fisso per fotografi, stylist e scenografi a caccia di oggetti unici a basso costo! Infine, c’è l’autoproduzione, che io sostengo con gran passione! Crea da solo i tuoi oggetti, fallo bene, e darai un tocco unico e inimitabile ai tuoi set.
Un consiglio veloce ma molto importante: NON ESAGERARE. Mi spiego meglio… Non pretendere troppo, non cercare di ceare set mostruosi e complicatissimi se non lo hai mai fatto prima. Procedi per gradi, prima gli oggetti e set semplici, poi piano piano sempre più complicati, fino a vere e proprie opere d’arte.
Se ti butti subito in progetti troppo complessi, il rischio è quello di creare oggetti e scene un po’ approssimative, e dare un’idea di “vorrei ma non posso”, un po’ “cheap” e da evitare assolutamente!
bene, anche per oggi direi che è tutto, ti aspetto il prossimo venerdì, con l’articolo dedicato a STAFF e MODELLI
a presto e buon lavoro!
Simone Poletti