Composizione e tecnica fotografica: la potenza è nulla senza controllo!
Molto spesso capita che mi venga chiesto quale macchina uso (la regina di tutte le domande: “meglio Nikon o Canon?” questa arriva sempre 🙂 ), e poi ancora che ottiche preferisco, se quell’obiettivo è più inciso di quell’altro, quanto costa questo, quanto costa quello…
Sono tutte domande comprensibilissime e curiosità più che legittime.
Anche io l’ho fatto per molti anni sperando che questo mi aiutasse a conoscere informazioni preziose, poi ho un po’ cambiato atteggiamento, e sono arrivato col tempo a credere fermamente che quasi nessuna delle risposte dica molto di più sul tipo di fotografo a cui le rivolgo.
(Ho detto “quasi nessuna”… forse, ma proprio forse, la scelta di un’ottica rispetto ad un’altra può indicare un tipo di approccio e di stile, ma siamo comunque lontani dal centro del discorso, per me).
Quindi, se si tratta di semplice curiosità, ok.
Ma se il mio intento è di carpire informazioni da altri fotografi per migliorare me stesso, per crescere professionalmente, per ispirarmi, in una parola per “fare foto migliori”, non faccio più questo tipo di domande, e ho cominciato a farne altre.
Credo che le grandi immagini dipendano davvero in minima parte, se non proprio zero, da quanti megapixel ha il sensore o da quanto costa l’obiettivo. O dal fatto che scatti in RAW o JPG (però nel dubbio tu scatta RAW! 🙂 ).
E assolutamente non dipende dal fatto che usi Nikon o Canon!
Parlo per esperienza: il fatto che le tue foto diventino migliori non dipende (direttamente) dal comprarsi una macchina più costosa, o un obiettivo più luminoso, o da nessuna delle cose elencate qui sopra. Certo aiuta, ma non è mai una conseguenza diretta.
- Charles Clyde Ebbets
L’altra sera, chiacchierando con un paio di amici (un fotografo professionista e un intelligente e sensibile appassionato) parlavamo di questa foto qui sopra, scattata ovviamente senza le possibilità tecniche a cui abbiamo accesso oggi.
Discutendo siamo giunti alla conclusione che una foto, per essere eccezionale, debba avere due caratteristiche.
Un fortissimo contenuto creativo e una realizzazione tecnicamente impeccabile.
Anima e tecnica. Il che cosa unito al come.
Attenzione: per tecnicamente impeccabile non intendo (solo) l’esposizione e la messa a fuoco, ma ben di più.
Intendo anche, e soprattutto, come l’autore ha gestito la disposizione degli elementi all’interno dell’inquadratura.
Sul primo aspetto, il che cosa, non mi permetto di soffermarmi. Parliamo di ispirazione, di talento, di visione creativa, di messaggi da convogliare all’osservatore. Sono cose troppo grandi e troppo importanti, e non credo che esista qualcuno in grado di dire “si fa così”. Se esiste, lascio la parola a lui.
Sul come, invece, secondo me si può discutere. Si può andare alla ricerca di idee, accorgimenti tecnici, modi per ritrarre un soggetto che siano in grado di aiutarci a rendere al meglio l’impatto estetico dell’immagine, e a far sì che le persone che guardano le nostre immagini ne siano attratte, godano nel vederle.
Mettere il soggetto in un punto dell’inquadratura piuttosto che in un altro, spostare di un grado l’angolo di ripresa, includere o escludere un particolare nel fotogramma, sono scelte che possono fare la differenza tra una bella foto e una foto straordinaria.
E guarda caso, tutte le foto più straordinarie che conosco hanno caratteristiche ben precise rispetto al come sono state scattate.
Non intendo con quale sensore o con quale obiettivo, intendo che l’autore ha sempre tenuto conto di alcuni accorgimenti nel comporre quell’immagine, nel disporre gli elementi nel fotogramma, nel decidere che cosa includere nella foto e come farlo.
Se ti interessa scoprire quali sono questi accorgimenti, al workshop Shoot To Thrill il 14 e 15 maggio approfondiremo tutto questo, impareremo a mettere il turbo alle nostre immagini, per saper ritrarre nel modo più efficace qualunque soggetto.
Ti aspetto!
Simone