
Diamo uno sguardo alla lettera “M”
Durante il workshop Photoshop LIVE! ho avuto occasione di parlare con uno dei partecipanti a proposito della nuova mirrorless Canon: la Canon EOS M. Me ne ha parlato bene, soprattutto per quanto concerne la scarsa rumorosità del sensore e mi ha fatto venire una gran voglia di provarla, fare qualche test e qualche scatto. Nei giorni passati, grazie a una iniziativa di Canon Italia, ho avuto modo di provarne una per un paio di giorni e “toccare con mano”.
Non appena è stata presentata, quest’anno prima dell’estate, ho immediatamente pensato che Canon avesse intrapreso la strada giusta (a differenza di Nikon!): un sensore CMOS in formato APS-C, ottiche intercambiabili, possibilità di utilizzare tutto il parco ottiche Canon EF (con un apposito adattatore). Visto che scatto prevalentemente con Canon e le mie ottiche sono al 90% appartenenti al sistema Canon EOS (EF) sembrava, sulla carta la macchina perfetta per me, da portare sempre appresso per essere sicuro di non perdere mai un’occasione di scatto. Avendo la possibilità di provarla per un po’ di tempo e avendone sentito parlare bene… non ho resistito e l’ho provata!
Se hai fretta di sapere cosa ne penso… salta subito alle conclusioni! Altrimenti, buona lettura…
L’ho ritirata un venerdì pomeriggio per riconsegnarla il lunedì mattina. In questo periodo, anche nei weekend, sfortunatamente ho ben poco tempo nonostante la “stagione matrimoniale” sia terminata… ci sono tutte le ultime foto da postprodurre (e sono veramente tante!). Per questa ragione non sono riuscito a dedicare tanto tempo ai test sulla macchina, ma circa 3 ore le ho dedicate a questo scopo! La curiosità era troppa! Alla fine ho anche colto l’occasione per utilizzare nuovamente lo Small Soft Box Kit di Rogue e fare qualche scatto ulteriore per saggiarne ancora le capacità.

La macchina mi è stata consegnata priva della confezione in una piccola borsa che conteneva il corpo macchina EOS M (di colore rosso), l’obiettivo kit 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM oltre a una batteria (scarica), il carica batterie e il piccolo flash Canon Speedlite 90EX (pensato ad-hoc per la EOS M che non ha un suo flash “di supporto” incorporato). Sfortunatamente non era disponibile l’adattatore per le lenti con aggancio EF, quindi mi sono dovuto accontentare di effettuare tutte le mie prove con l’obiettivo “kit”.
Le mie prime due esclamazioni, tra me e me, sono state:
- Cavolo quanto è piccola!
- Porca miseria che display grande!
Effettivamente il corpo macchina è decisamente di ridotte dimensioni, proprio tascabile: anche con l’obiettivo montato la macchina è molto compatta e trova comodamente spazio nelle capienti tasche di una giacca invernale. Nonostante la compattezza e la facile portabilità avevo voglia di effettuare la prova al caldo, in ambiente controllato, con calma e con le luci decise da me. Così ho posizionato 3 flash a slitta con un po’ di modificatori di luce assortiti (tra cui lo Small Soft Box Kit di Rogue) e ho fatto qualche scatto! Ho evitato di utilizzare lo Speedlite 90EX: troppo piccolo, troppo poco gestibile insieme agli altri Speedlite comandati in wireless con i miei amati PocketWizard.
Un utente Canon, appena accesa la macchina si sente decisamente a casa. Il menù è praticamente identico a quello delle ultime reflex della casa e le impostazioni sono dove si è abituati a cercarle. Dopo un rapido controllo allo spazio colore (perché si ostinano sempre a impostarlo su sRGB e non, più rispettosamente, su Adobe RGB 1998???) e dopo aver cambiato le impostazioni di scatto (ma veramente c’è ancora qualcuno che scatto solo in formato Jpeg?) in RAW (Large) + Jpeg per avere un feedback anche sulla reattività e i tempi di salvataggio ho iniziato a cercare le ghiere per la regolazione di tempi e diaframmi.

La ricerca è stata tanto rapida quanto infruttosa! Avevo dimenticato che Canon, per ridurre ulteriormente le dimensioni del corpo macchina, ha inserito un display sensible al tocco dal quale gestire ogni cosa. I comandi “tattili” uniti all’utilizzo del classico “selettore a croce” presente sul retro della macchina sono decisamente intuitivi e rapidi.
Fino a questo punto è stato tutto molto facile, veloce, intuitivo e privo di ogni ostacolo. Dopo ho iniziato a scattare e un po’ di difficoltà sono effettivamente emerse sia sul fronte dell’ergonomia che su quello delle funzionalità. Eh, sì… non appena ho iniziato a scattare qualche foto ho iniziato anche a “sacramentare” e maledire i designer e gli ingegneri Canon.
Le mie mani non sono particolarmente grandi, anzi sono abbastanza piccole, ma fin da subito ho avuto difficoltà nell’impugnare la macchina in fase di scatto. Se la mano destra trova immediatamente la sua posizione e riesce a impugnare il corpo macchina senza grosse difficoltà (solo perché ho le mani piccole!), la sinistra non sa cosa fare: ovunque vada intralcia qualcosa. Se la mano sinistra impugna il corpo macchina da quel lato immediatamente va a ostacolare il funzionamento della luce di assistenza messa a fuoco. Se va sull’obiettivo ancora una volta la luce di assistenza messa a fuoco sarà almeno parzialmente coperta. Se la dita della mano sinistra vanno a stringere sopra e sotto il corpo macchina andranno a occludere il microfono: se si scattano fotografie questo non è certo un problema, ma se si usa la macchina per girare del video…

Appoggiando il palmo della mano sinistra al lato del corpo macchina poi capita di azionare involontariamente dei comandi sul display sensibile al tocco. In particolare io continuavo a attivare e disattivare una (odiosa) funzione che permette di “fare click” semplicemente toccando il display nel quale si vuole avvenga la messa a fuoco. Dopo qualche minuto di lotta ho trovato una (scomoda e innaturale) posizione per impugnare la macchina che evitasse tutti questi sgraditi effetti collaterali.
L’altra difficoltà che ho incontrato è stata la messa a fuoco. Nelle mirrorless è quasi sempre un aspetto critico. In certe macchine come la mia amata Fuji X100 è stata pesantemente criticata (a buona ragione tra l’altro, lo posso assicurare sulla mia esperienza!). Per quanto riguarda la Canon EOS M devo dire che l’autofocus è il peggiore che abbia mai avuto modo di provare: è lento, poco accurato, fallace.
Certo le condizioni di test non sono state le più favorevoli, visto che la luce ambiente era molto ridotta, ma le difficoltà incontrate sono state ben oltre ogni mia previsione. Mi aspettavo un autofocus degno delle reflex Canon e invece mi sono ritrovato a “litigare” con un autofocus davvero esasperante. La luce di assistenza alla messa a fuoco aiuta sicuramente, ma sfortunatamente, come ti dicevo poco fa, è molto facile invalidarne l’efficacia semplicemente impugnando la macchina con due mani. Non ho avuto modo di testare come si comporti la messa a fuoco con lenti EF, ma credo che il loro maggior diametro non possa fare altro che ostacolare ulteriormente la luce di assistenza messa a fuoco.

Ma non son tutti dolori. Ci sono anche gioie. Gioie vere!
La qualità ottica della lente kit è sorprendente. Anche la qualità costruttiva è decisamente buona e nonostante le dimensioni minute da sensazione di solidità tenendola in mano.
Tutti i flash compatibili con il sistema EOS sono compatibili anche con la EOS M. Questo è un grande “plus” per chi come me adora scattare coadiuvato dai flash a slitta. Nei test fatti ho usato da uno a tre flash comandati in wireless con il sistema PocketWizard e tutto ha funzionato a meraviglia.
E il sensore? Il sensore appartiene anch’esso al reparto gioie. Decisamente buono come qualità, definizione e resa cromatica ha dalla sua anche una buona (e graditissima!) attitudine all’assenza di grana… anche ad ISO un po’ elevato.
Per gli amanti delle specifiche tecniche ecco una tabella riassuntiva delle principali specifiche (per maggiori dettagli vi rimando al sito Canon):
Tipologia | EVIL / Mirrorless |
Sensore | CMOS APS-C (22.3 x 14.9 mm) 18Mpixel |
Massima risoluzione | 5184 x 3456 |
Processore | Digic 5 a 14 bit |
Sensibilità ISO | Auto, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800 |
Autofocus | Hybrid CMOS AF System con pixel di rilevamento di fase integrati nel sensore. 31 punti di messa a fuoco |
Luce Ausiliari AF | LED |
Obiettivo | Intercambiabili con attacco EF-M (Compatibile con EF e EF-S tramite adattatore EF-EOS M) |
Esposimetro | Misurazione in tempo reale dal sensore immagine (1) Lettura valutativa (2) Lettura parziale al centro (3) Lettura spot (4) Lettura media pesata al centro |
Otturatore | Prima tendina elettronica e seconda tendina meccanica |
Velocità di otturazione | 30s – 1/4000s (con incrementi di 1/2 o 1/3 di stop) |
Raffica | Massimo 4,3 fps (ca. 17 Jpeg, ca. 6 RAW) |
Display LCD | Touch Screen 3″ (3:2 Clear View II) Angolo di visualizzazione ca. 170° |
Flash | Nessun flash integrato Compatibile con E-TTL II e Speedlite serie EX supporto multi-flash wireless |
Registrazione Video | FullHD (29,97; 25; 23,976 fps) in formato MOVVideo h.264 – Audio PCM lineare stereo (livello regolabile) |
Supporto di memorizzazione | Schede di tipo SD, SDHC, SDXC (UHS-I) |

Alla fine il risultato in scatto si riesce ad ottenere e la qualità degli scatti è decisamente elevata se si pensa che la si sta ottenendo con una macchina così compatta! Anche il fatto di poter riutilizzare buona parte del corredo di accessori, lenti e flash anche con la compatta EOS M è decisamente un suo punto a favore, sia per ragioni economiche (salvaguardia dell’investimento fatto) sia per ragioni di praticità (stessi accessori conosciuti). Le difficoltà nell’utilizzo però ne riducono molto l’appetibilità a mio gusto. Le prestazioni dell’autofocus sono veramente terribili e l’ergonomia della macchina (nell’impugnarla) lascia, a mio modo di vedere, a desiderare.
Come sempre ecco un bilancio dei pro e contro alla fine della prova per riassumere in modo più schematico:
PRO | CONTRO |
– Sensore in formato APS-C – Compatibilità con gli accessori e le lenti del sistema Canon EOS – Menu e funzioni familiari per gli utilizzatori di DSLR Canon – Ottimo rapporto ISO/rumore – Leggerezza e portabilità – Qualità del file RAW – Ottime prestazioni della lente offerta nel kit | – Pessime prestazioni del sistema autofocus in condizioni di scarsa illuminazione – Scarsa ergonomia del corpo macchina (difficile da impugnare) – L’illuminatore di assistenza al fuoco viene facilmente ostacolato dall’utilizzatore – Assenza di controlli e ghiere “fisiche” – È facile attivare erroneamente funzionalità sfiorando il display touch – Nessun mirino ottico |
Tu cosa ne pensi? Hai avuto modo di provarla? Sono molto curioso di sapere cosa ne pensi!
Ciao e buone foto
Simone Conti