
Devi proprio fare della passione per la fotografia un lavoro?
Dovresti seguire la tua passione, ovunque ti porterà? Dovresti fare solo quello che ami… o imparare ad amare quello che fai?
“Segui le tue passioni” è uno dei consigli più comuni in assoluto: quante volte ti è capitato di dirlo a tua volta, o di sentirtelo dire? 😉
Un altro dei motti più diffusi è che “solo facendo il lavoro che ami, non lavorerai un solo giorno della tua vita”.
Inutile dire che entrambi possono essere riferiti all’ambito fotografico, anzi: dal momento che in tantissimi, me compresa, cercano di far diventare la passione per la fotografia un lavoro, è lecito fare un passo indietro e porsi qualche domanda.
La domanda è: sul serio dovresti far diventare la passione per la fotografia un lavoro?
È giusto e sacrosanto avere sogni ed obiettivi, ma non c’è niente di sbagliato nel fare un lavoro che sostenga te e la tua famiglia e che ti permetta di coltivare i tuoi hobby nel tempo libero.
La verità è che tutti i lavori a volte fanno schifo. Avrai la giornata no anche nel migliore dei mondi possibili, anche se starai facendo “ciò che ami”: non c’è nessun lavoro di cui non sarai mai stanco, che non ti stresserà, del quale non ti lamenterai. Non esiste. La passione non ti salverà da questo, però puoi prepararti per avere delle alternative ed affrontare i problemi in modo diverso, a prescindere da quella che è la tua professione.
Ho lavorato come commessa in un negozio di abbigliamento; ho fatto la centralinista per anni; ho consegnato la posta; ho lavorato nello studio di un fotografo sviluppando album di matrimonio tutto il giorno, per ore. Da qualche anno sono in FotografiaProfessionale e sono una fotografa di reportage di matrimoni ed eventi. Qual è il filo conduttore? Ho sempre fatto quello che mi permetteva di sostentarmi, magari nelle attività di famiglia per dare una mano in casa; un giorno mi sono guardata indietro e ho visto che di tutto quello che avevo intrapreso, fra hobby e passioni varie, la fotografia era sempre rimasta lì, così ho tradotto questa compagnia nel desiderio di farne un lavoro. Era necessario? Non lo so, ma non ho semplicemente potuto fare altro: invece che sceglierla, la fotografia mi è quasi capitata e ci siamo trovate a metà strada. Come ho già scritto, la fotografia è la scelta più bella che mi potesse capitare. Ma da quando ne ho fatto un lavoro sono cambiate certe cose anche nel modo in cui mi pongo nei confronti delle situazioni che fotografo, nel mio atteggiamento mentale, nella valutazione dei tempi e tanto altro.
Voglio condividere con te un video di 5 minuti in cui il presentatore televisivo americano Mike Rowe sostiene che sia giusto NON seguire necessariamente le proprie passioni.
La sua argomentazione passa per alcune “dure verità”, che ti elenco di seguito se i tuoi rapporti con l’inglese non sono ottimali 😉
(altrimenti passa direttamente al video)
1. Passione ed abilità non hanno niente a che vedere l’una con l’altra – almeno, non direttamente!
“Ad esempio, se prendiamo in considerazione un tuo hobby, allora lascia che sia la passione a guidarti. Ma se ne devi fare un lavoro vero e proprio, è facile dimenticare la dura verità: solo perché qualcosa ti appassiona, non significa che non farai schifo nel farla, e solo perché ti sei diplomato o hai preso una laurea nel campo che volevi, non significa che solo grazie a questo troverai il lavoro dei tuoi sogni”.
Quando ti concentri nel seguire una passione, potresti perdere di vista delle opportunità reali che sono sotto al tuo naso e che non riesci a vedere: il tuo immaginario potrebbe distrarti dall’esplorare carriere che offrano reali opportunità di lavoro e sviluppare una passione genuina per il lavoro che stai già facendo.
Ad esempio, in Accademia si iscrivono persone con un grande amore per la fotografia che colgono le opportunità REALI del mercato nell’ambito della post-produzione più che in quello della fotografia stessa: in diversi mi hanno detto di aver cercato lavoro presso studi fotografici del proprio paese, e la risposta è sempre stata una: “Di fotografi ne abbiamo abbastanza, cerchiamo persone qualificate che possano seguire tutto ciò che riguarda sviluppo e post“.
Cos’hanno fatto questi ragazzi, si sono lamentati che il mondo è ingiusto e che nessuno capisce il loro valore come fotografi? No, si sono iscritti e si stanno formando per ottenere un lavoro nel campo 🙂
Di qui, un’altra dura verità:
2. La felicità sul lavoro ha poco a che vedere con il lavoro stesso.
Chi ha ottenuto successo, ha seguito le opportunità più che la propria passione.
Certo, starai pensando che passione e tenacia debbano per forza portarti da qualche parte… sì, ma solo solo sei già direzionato sulla strada giusta 🙂
L’applicazione di questi concetti nell’ambito fotografico suona così: anche se ti appassiona, se ne sei letteralmente ossessionato, o anche solo molto portato per la fotografia, dovresti pensarci molto prima di “smettere con il tuo non-lavoro fotografico”, girarti di 180 gradi e fare il salto nel mondo della fotografia a tempo pieno.
Se il tuo talento non è nemmeno sviluppato totalmente, potrebbe essere ancora più difficile. E, anche se fossi molto bravo, gli aspetti meno affascinanti dell’essere un fotografo a tempo pieno potrebbero addirittura frenare o annullare la passione e il divertimento che metti nel fare fotografie a tempo perso.
“Se è vero che la passione è importante e non se ne può certo fare a meno, resta comunque un elemento volubile sul quale decidere.”
Il che ci porta all’ultima dura verità:
“Non seguire la tua passione, ma portala sempre con te” 🙂
Sei d’accordo?
Aspetto di sapere cosa ne pensi e se sei passato da “una parte all’altra della barricata”. In questo caso, cosa è cambiato?
Gloria