
Ho bisogno di un pannello riflettente… Mi passi lo stampo da forno?
Lo so che bisogna avere sempre con sé tutto il necessario. Lo continuo a dire a tutti, anche a me stesso. Consiglio sempre, a chi mi chiede un parere, di portare con sé tutto il necessario e anche ciò che non è strettamente indispensabile, ma potrebbe servire. Regolarmente però mi trovo coinvolto in situazioni che mi vedono impiegato in attività da “trasformista”: come Superman cerco una cabina telefonica (non ti sto a dire la difficoltà a trovarne una di questi tempi! 😉 ) e ne esco trasformato. Dalla cabina telefonica esco biondo, con i capelli pettinati stile anni ’80, i Ray-Ban a goccia… e un coltellino svizzero in pugno.
Divento McGyver! 😀
Ti ho parlato varie volte della mia passione per il “McGyvering” (nello scatto still life quando non si hanno grandi mezzi a disposizione, oppure quando è necessario sorreggere qualcosa), ma questa volta voglio presentarti un caso reale. Mi è successo pochi giorni fa, non ho trovato una cabina telefonica e non avevo con me nemmeno un coltellino svizzero, ma la soluzione ho dovuto trovarla ugualmente! 😉
Simone Poletti, nella sua serie di articoli dedicata all’organizzazione di uno shooting perfetto, ci dà consigli preziosi per organizzare l’attrezzatura (trovi la serie completa di articoli in questo ebook gratuito), ma oggi vorrei aggiungere un paio di suggerimenti.
I due “accessori” che, devi avere sempre con te sono essenzialmente due:
- nastro adesivo (io uso il gaffer tape o qualcosa di molto simile)
- creatività
Lunedì dovevo realizzare un paio di ritratti per uno chef “stellato” nel suo ristorante e così, mentre si parlava del più e del meno, durante gli scatti è venuto fuori che avrebbe gradito se gli avessi realizzato uno scatto per un suo nuovo dessert.
Fantastico, vero?
Beh, certo, però… non avevo con me flash da studio (per i ritratti in location utilizzo abitualmente solo flash a slitta), mi ero spostato con poca attrezzatura e non avevo la minima idea che mi sarei ritrovato a realizzare uno scatto still life. Rinunciare? GIAMMAI!
Ho chiesto di avere un tavolo del ristorante a disposizione, ho montato due piccole softbox 30×40 cm che avevo portato con me per sicurezza (e che non avevo utilizzato per i ritratti) e mi sono fatto dare un piatto per verificare l’illuminazione che sarei riuscito ad ottenere prima di dare il benestare alla preparazione del piatto per la foto.
Dopo il primo scatto di prova mi sono accorto che la cosa si poteva realizzare tranquillamente. L’unica cosa che mi mancava era un pannello riflettente, sfortunatamente l’avevo dimenticato in studio: il Lastolite che è sempre nella mia “valigia dei trucchi”… non c’era. Ancora più grave e preoccupante è stato accorgersi di avere finito il rotolo di nastro adesivo!
L’unico accessorio indispensabile rimasto a mia disposizione era la creatività! 😀
Quindi ho fatto la cosa più naturale del mondo… ho chiesto in prestito uno stampo da forno e un po’ di carta da cucina! Non credi sia assolutamente naturale? 😉
Come vedi dalle immagini ho semplicemente avvolto un po’ di carta da cucina a uno stampo da forno, fissandola con del nastro adesivo (che, mannaggia, mi son dovuto far prestare). Ho messo il “riflettore professionale” così ottenuto sulla destra del piatto per ridurre l’incidenza dell’ombra e rendere la luce più delicata, “rotonda” e omogenea.
Tempo di realizzazione dello scatto dall’idea alla realizzazione? meno di 20 minuti… realizzazione del riflettore compresa! 🙂
Spesso si utilizzano gli oggetti più impensabili per realizzare uno scatto fotografico, non trovi?
A te cosa è capitato di utilizzare? In quale frangente?
Fammi sapere! Sono veramente curioso di ampliare la mia cultura sul “McGyvering” fotografico!
Ciao e buone foto
Simone Conti
P.S.: Il piatto che vedi come immagine dell’articolo è “l’opera” dello Chef Franco Madama. Questo dessert si chiama Autunno e la sua caratteristica e che viene servito al tavolo accompagnato da VERA NEBBIA Emiliana!