
Intervista a Massimo Costoli
Come promesso iniziamo oggi una serie di incontri e interviste con fotografi e professionisti del settore. Queste interviste ci accompagneranno lungo un percorso che toccherà diversi stili e diverse “sponde” del mare della fotografia professionale italiana ed estera.
Il nostro percorso inizia con una lunga intervista a Massimo Costoli, fotografo italiano che ha firmato scatti per grandi firme della moda italiana, da Moschino a La Perla, Guru e tanti altri, e campagne Adv per grandi marche, oltre a decine di editoriali per le più importanti riviste del settore fashion.
Max è anche un amico, ed era naturale che il primo a trovare spazio su FotografiaProfessionale.it fosse proprio lui.



MC: Sono Nato a Reggio Emilia, nel 1968, dopo il diploma ho iniziato a lavorare come assistente in uno studio di fotografia pubblicitaria della mia città. Ma sono durato poco, dopo un anno ero già sulla strada per Milano per continuare a fare esperienza nel mondo della fotografia e allargare i miei orizzonti, cercare nuove opportunità.
Dopo due anni sono tornato in emilia, a Parma, e ho collaborato con un importante fotografo pubblicitario e di still-life, al quale devo tutto quel che so del mestiere di fotografo.
Ora lavoro fra Reggio e Milano, e trascorro le settimane libere in Salento, per ricaricare le pile…
FP: Un storia professionale in continua evoluzione quindi, ma come hai scoperto la fotografia?
MC: Per caso, fu mia madre a regalarmi la prima macchina fotografica… neanche il tempo di capirne il funzionamento e stavo già scattando come un ossesso, fotografando tutto quello che avevo intorno… si può dire che fu un colpo di fulmine…
E fu sempre mia madre, al termine dell’ultimo anno di superiori, a presentarmi un suo amico fotografo, che ebbe la folle idea di assumermi come assistente tuttofare.
FP: Hai scattato per le più importanti riviste di moda, e per aziende come Moschino, La Perla ecc… Come è avvenuto il tuo “incontro” con il mondo della moda?
È stato un colpo di fortuna, una cosa improvvisa o una conquista ottenuta con anni di gavetta?
MC: Anche questo fu un caso: un mio amico che faceva lo stilista doveva realizzare un catalogo, e non aveva un gran budget a disposizione. Quindi mi chiese di ritrarre alcuni soggetti che indossavano i suoi capi… forse uno dei miei lavori più belli… e da lì è iniziato tutto.

MC: Penso che molto dipenda da una naturale predisposizione a “vedere” la luce ed immaginarne l’effetto. Sono comunque convinto che l’esperienza fatta, l’aver imparato a utilizzare le luci per lo still-life sia stata fondamentale nello sviluppare la capacità di “sentire” la luce. Sentire la luce sulla superficie delle cose, capire l’importanza delle ombre nella composizione.
FP: Sei giovane, ma hai già una grande esperienza, cosa consiglieresti ad un giovane fotografo, senza esperienza, che voglia entrare nel mondo della foto fashion o in quello della foto per l’Adv?
MC: Prima di tutto assorbire dagli altri e guardare molte fotografie. Osservare fotografie in continuazione e cercare di capire perchè piacciono o non piacciono, analizzarne i pregi, i difetti e le peculiarità per assorbirne l’essenza e poi imparare a replicare ciò che funziona ed evitare ciò che non funziona. E poi, avendolo fatto di persona, consiglio di cercare un bravo fotografo, uno che abbia tanto da insegnare, e provare a fargli da assistente.
All’inizio sarà dura, e come assistente si guadagna poco (a volte niente) ma il denaro in questo caso è ben poco rispetto all’esperienza e alle competenze che si acquisiscono.
E poi fare da assistente ad un bravo fotografo vuol già dire entrare in un certo mondo e iniziare a respirarne l’aria, iniziare a partecipare a servizi importanti.
FP: Un’altra curiosità, qualche anno fa ricordo che lavoravi molto con la pellicola, ora, almeno per quanto riguarda gli scatti fashion, lavori praticamente solo in digitale. La pellicola è stata completamente abbandonata? Come è stato il passaggio da pellicola a digitale? Quanto incide sui tempi di lavoro, sull’operatività giornaliera, il digitale?
MC: Ormai la pellicola non la uso quasi più. Inizialmente è stato traumatico. Ora penso che la macchina digitale, se viene utilizzata in fase di ripresa come una macchina analogica, possa dare delle possibilità in più. L’uso del digitale velocizza notevolmente i tempi di lavoro, e questo oggi nella pubblicità e nella moda è fondamentale. Inoltre l’effetto “sorpresa” dovuto a sviluppi errati, rullini rovinati ecc… non esiste più.
FP: Che macchine usi? Come è composto il “garage digitale e analogico” di Massimo Costoli?
MC: Ora lavoro con una Canon 5D mark II, e devo dire che mi trovo molto bene, in digitale ho lavorato quasi sempre con Canon, anche se ho utilizzato anche altre macchine.



FP: Ora una domanda che non posso non farti, visto il mestiere che faccio e visto che l’intervista sarà pubblicata su FotografiaProfessionale.it…
Quale è il rapporto di Massimo Costoli con la post-produzione e il fotoritocco?
La post-produzione è un male necessario, una grande opportunità o che altro?
MC: La post-produzione dei file digitali è una grande opportunità, se e solo se, come dicevo prima, in ripresa lo scatto viene realizzato con tutta la cura e l’attenzione che si utilizza scattando in analogico. Se si ha uno scatto eccellente come base, già dalla ripresa, una post-produzione ben fatta è in grado di valorizzarne ancora le caratteristiche e renderlo eccezionale.
FP: Oltre agli scatti “on demand” per la moda e l’advertising ho visto anche le tue ricerche personali, e mi ha molto colpito la profonda distanza che c’è fra il mondo patinato del fashion e i soggetti più intimi e “raccolti” che scegli per le tue foto d’arte. In particolare nella raccolta “Massimo Costoli – Fotografie” che hai esposto a Reggio Emilia e …. Come nasce una ricerca? Ci descrivi il lavoro di Massimo Costoli artista?
MC: Le mie ricerche personali sono frutto dell’istinto, dell’idea del momento. Giro quasi sempre con la macchina fotografica, anche quando sono in moto, e non pianifico nulla, quando vedo qualcosa che mi interessa, che attira la mia attenzione, mi fermo e scatto.
FP: Lavori per la moda, ma scatti anche campagne Adv… Un catalogo di moda magari è composto da 20 look, invece nell’Adv si passa un’intera giornata alla ricerca di uno scatto… Sono mondi molto diversi, il tuo modo di lavorare sul set è lo stesso?
MC: Il mio approccio al lavoro è sempre il medesimo, di solito piuttosto rilassato e ironico, mi piace che sul set si lavori rilassati e con un’atmosfera positiva e divertente… (ed essendo un po’ “fuori” di natura… ndr). È chiaro che la preparazione di uno scatto per l’Adv può essere più lunga e delicata, ma non è detto, può anche capitare di trovare subito l’alchimia giusta, lo scatto “perfetto” e poi lavorare tutto il giorno su delle alternative.
Non c’è una regola o una “scaletta” sul set, tutto dipende dal rapporto che si riesce ad instaurare fra fotografo e modella/i, e con lo staff.



FP: E ora? A cosa stai lavorando? C’è qualche nuova mostra nel cassetto di Massimo Costoli o qualche servizio da non perdere per il quale prenotare la rivista in edicola? Mi hanno detto che ultimamente ti vedono bazzicare di nascosto le officine più polverose e unte di grasso da catena della regione…
MC: Ultimamente, è vero, sto lavorando ad un redazionale per una rivista diciamo di “moto e costume”. Ho conosciuto dei personaggi incredibili, meccanici che lavorano ancora alla vecchia maniera, costruendo le moto in garage polverosi, fra Triumph e Guzzi d’epoca e brandine di fortuna… Mi sono divertito come un matto a fare queste foto, e il risultato mi sembra eccellente… ma presto sarà in edicola, così potrete giudicare anche voi…
FP: Lo sai vero che se non le fai correggere a me ti cancello tutti i RAW?
MC: … (Max non ha risposto, ma i raw da ieri sono sul disco fisso del mio computer per iniziare la correzione… ndr)
Foto per gentile concessione di Massimo Costoli ©. Tutti i diritti riservati.