
La grande famiglia di Roberta Garofalo
Ciao e bentornato sul nostro blog.
Con l’intervista di oggi vorrei farti conoscere una fotografa italiana specializzata in uno stile fotografico molto diffuso negli Stati Uniti e che sta prendendo piede anche qui in Italia: la “Family Photography”… letteralmente tradotta come “Fotografia di Famiglia”. Chi, come Roberta Garofalo, è un Family Photographer, può vantarsi di avere una “grande famiglia” 🙂 … alcuni di loro immortalano i propri soggetti da quando sono nel pancione sino al giorno del matrimonio, passando dalle immagini da neonato, alle immagini del giorno di laurea, ai ritratti di famiglia… e inevitabilmente si crea di volta in volta un rapporto unico tra fotografo e soggetti… ma lasciamo che Roberta ci parli di se e della sua professione.

FP
Ciao Roberta, benvenuta e grazie d’aver accettato l’invito di FotografiaProfessionale.it
Cominciamo subito con le domande! 🙂
Da quanto tempo scatti? Quando è nata la passione per la fotografia? Quando la passione si è trasformata in professione? Hai fatto studi particolari inerenti alla fotografia? O l’evoluzione è stata diversa?
RG
Ciao a voi e grazie per avermi invitata. Scatto da molto tempo, almeno 20 anni. La mia passione è nata contemporaneamente agli studi universitari: uscivo dalle aule de La Sapienza ed entravo in quelle dell’Istituto Superiore di Fotografia. Ed è continuata anche quando ho iniziato a lavorare nel marketing di una grande multinazionale: uscivo la sera e correvo a frequentare i corsi serali di specializzazione. Le ferie estive le trascorrevo accanto a fotografi “famosi”, rubando con gli occhi i trucchi del mestiere. Ho studiato molto ed appreso “guardando” ancor di più. Quando si inizia a studiare fotografia, si impiega un bel po’ per capire qual è il proprio genere ed ancor di più a trovare il proprio stile. Ho iniziato con il reportage di viaggio, poi paesaggio, ritratto, nudo, still life e moda. Ad un certo punto ho mischiato tutto quello che avevo imparato ed ho seguito il mio istinto nel fotografare qualunque cosa. E l’ho scelta come professione.
FP
Professionalmente, in quali tipi di fotografia sei specializzata?
RG
Nella ritrattistica a privati, principalmente bambini, neonati, famiglie e donne in gravidanza. E’ una specializzazione poco conosciuta ancora in Italia, ma che negli Stati Uniti rappresenta una bella fetta di mercato.

FP
Al di fuori del contesto lavorativo, quale altro tipo di fotografia ti appassiona?
RG
Still Life e Fashion
FP
Quali sono stati i fotografi che maggiormente hanno influenzato il tuo stile e quali, quelli che oggi ritieni essere gli “astri nascenti” della fotografia?
RG
Per la mia formazione considero fondamentali i 3 masterclass di nudo con Andreas H. Bitesnich che ho frequentato molti anni fa. Studiare un genere fotografico così difficile con un maestro di tale portata, respirare il suo stile, il gusto compositivo e la sua creatività, mi ha tolto il superfluo e restituito solo il necessario nell’interpretare fotograficamente un soggetto.
Ho sempre sfogliato i libri dei grandi maestri del passato e seguo costantemente il lavoro di grandi fotografi che amo molto, come Amedeo Turello, Giovanni Gastel, Settimio Benedusi e tra gli stranieri Mario Testino, Greg Gorman, Zhang Jingna. Tra i giovani astri nascenti seguo con interesse i lavori di Sara Lando.

FP
Veniamo alla tecnica.
Come scatti? Come si sviluppa di solito la tua giornata di lavoro? Sei una pianificatrice o un’istintiva? Cosa ti fa decidere quando scattare (compatibilmente con gli obblighi dettati dalla pianificazione di uno shooting)?
RG
Sono una mente creativa, prima di tutto: devo “guardare” il soggetto (o l’oggetto) e poi sentire dentro “come” fotografarlo. Un bambino spesso mi trasmette subito il “come” ma nella ritrattistica a privati non posso osare molto, creativamente parlando. Spesso arrivo ad un compromesso con i genitori che offra un prodotto a metà tra un buon ritratto ed un ritratto un po’ diverso dal solito. Se invece ho un prodotto commerciale, come un catalogo di moda per bambini ad esempio, cerco di “sentire” lo stile del prodotto e dell’azienda ma riesco a sbizzarrirmi di più con la fantasia: adoro pensare alla creazione del set perché inizio a divertirmi ancora prima di scattare.
FP
Con che macchina scatti? Come si compone la tua attrezzatura fotografica?
RG
Lavorando con i bambini, faccio spesso toccare anche a loro la mia attrezzatura per acquisire maggiormente confidenza, prima e durante lo shooting. In questo caso uso una Nikon D700 e per i lavori più impegnativi uso una Nikon D3. Preferisco le ottiche fisse Nikkor: nei ritratti uso prevalentemente 85 mm, 105 mm, a volte il 50 mm. Per lo still life adoro il 105 mm macro.
FP
Secondo te cosa fa la differenza fra un bravissimo appassionato di fotografia e un professionista? Qual è il passo da fare per salire quel gradino? È un passo più mentale o di tecnica pura?

RG
Il gradino si sale quando si ha voglia di rischiare e di mettersi in gioco a qualunque costo, perché ci si sente pronti “dentro”. È un passo mentale, che avviene quando smetti di guardare gli scatti degli altri e pensi solo ai tuoi. Quando non hai più paura di essere giudicato perché credi in quello che fai e in quello che senti.
FP
Che cosa consiglieresti oggi a un fotografo che voglia trasformare la passione in mestiere vero e proprio?
RG
Tutta la tenacia, la consapevolezza e la saggezza che una grande passione spesso si trascina dietro. Ed anche un bel pizzico di umiltà. Non è un mestiere facile, soprattutto in questi tempi, occorre pensare a tanti aspetti che ruotano intorno alla fotografia, non si può considerare solo il lato artistico o concentrarsi sulle nozioni tecniche; occorre avere nozioni di marketing, di customer care, di andamenti del mercato, di mode-stili e tendenze, di aggiornamenti costanti con le tecniche di postproduzione e digital imaging, insomma non è più solo uno il mestiere del fotografo, ma sono tanti mestieri, che occupano le giornate a 360°.
FP
FotografiaProfessionale.it si occupa di fotografia e di post-produzione.
Che rapporto hai con il fotoritocco? Che cosa pensi della post-produzione, e che uso ne fai? Ti occupi personalmente della post-produzione dei tuoi scatti?

RG
Fino ad oggi me ne sono occupata personalmente ma come proposito di fine anno ho giurato a me stessa di cercare un foto ritoccatore personale e sto esaminando alcuni candidati. Devo confessare di aver vissuto il passaggio dall’analogico al digitale senza troppi traumi, apprezzandone subito i grandi vantaggi. Ma trovo che anche la postproduzione caratterizzi lo “stile” di un fotografo. Per questo fino ad oggi non ho mai delegato questo aspetto a nessun altro. Amo una postproduzione che valorizzi ed amplifichi ma non falsifichi né snaturalizzi lo scatto, insomma un before/after che sia il più naturale e contemporaneo possibile.
FP
Segui regolarmente corsi di aggiornamento, relativi alla fase di post-produzione fotografica?
RG
Credo sia fondamentale essere sempre aggiornato. Frequento almeno 4 corsi di aggiornamento l’anno, ma riconosco che anche per un professionista oggi sia difficile barcamenarsi tra le numerose offerte formative, spesso non sempre valide. E’ importante saper investire bene il proprio tempo ed il proprio denaro, perché tornare a casa con “qualcosa in più” non deve essere un optional ma una garanzia.
FP
Un progetto fotografico cui sei particolarmente “affezionata” e di cui ci vorresti parlare?
RG
Ho un progetto fotografico al quale sto lavorando da 8 mesi e non posso ancora rivelare nulla ma quando sarà pronto, sarete i primi a conoscerlo.
FP
Facciamo uno dei nostri giochi preferiti: stai partendo per un lungo viaggio. Puoi portare con te, oltre alla macchina fotografica, una sola ottica: quale sceglieresti e perché?
RG
Nikkor AF-DC 105 mm f/2 DC perché è un obiettivo perfetto per i ritratti.
FP
C’è una domanda che non ti abbiamo fatto, cui vorresti rispondere?
RG
Fammi pensare…….no, credo proprio che abbiamo toccato tutti i punti di questa professione meravigliosa.
FP
Roberta, grazie mille per la tua disponibilità… e attendiamo notizie sul tuo progetto 😉
RG
Grazie a voi e alla prossima!
Nell’attesa, puoi scoprire di più su Roberta dal suo sito.
Ciao e buon fine settimana e alla prossima intervista!
Ingrid