L’atteggiamento del fotografo: NO EXCUSES!
Ciao a tutti.
È un grande onore per me poter condividere qualche riflessione sulla fotografia qui su ForgrafiaProfessionale.
Tengo molto al fatto di migliorarsi continuamente, specie nella capacità di produrre immagini forti dal punto di vista compositivo ed estetico in generale.
Per farlo, credo sia assolutamente fondamentale avere prima di tutto un buon atteggiamento mentale, sia nello scattare che nel rivedere e valutare le proprie immagini.
Piccola premessa.
Abito in Pianura Padana, uno dei posti con il clima e la luce peggiori d’Italia, e la mia città non riserva certo panorami mozzafiato, o soggetti particolarmente accattivanti, almeno all’apparenza.
Ma guarda che cosa hanno saputo fare alcuni grandi fotografi.
Ti assicuro che sono posti o situazioni che vedo quotidianamente, e che d’istinto non mi ispirano gran che, anzi se ci passo davanti probabilmente nemmeno le noto.
Figuriamoci se immagino di poterle ritrarre in modo così potente..
Se stai pensando “Sì vabbè.. Ma chissà che pellicola ha usato, o che tecnica di sviluppo, o di postporoduzione…” fammi un favore: smetti di farlo. Almeno per ora. Fidati di me. 😉
(E in ogni caso, se stai leggendo questo blog significa che sei arrivato nel posto dove puoi apprendere nel migliore dei modi tutte le tecniche più avanzate di postproduzione fotografica, quindi da quel punto di vista sei a posto!)
Ma oggi voglio parlare di ciò che spesso avviene dentro la nostra testa e che, altrettanto spesso, ci limita.
Alzi la mano chi almeno una volta ha detto o pensato qualcosa del tipo
“in questo posto non c’è nulla da fotografare di interessante”
oppure
“oggi c’è brutto tempo, non verranno belle foto”
oppure ancora
“quando sarò in vacanza in quel posto meraviglioso allora sì che farò delle belle foto, oggi invece tanto vale che rimetta via la macchina…”
Capito a cosa mi riferisco? Credo di sì.
A tutte quelle volte in cui diamo (lo faccio anch’io, continuamente) la responsabilità della bellezza delle nostre foto al soggetto, al tempo, alla luce. Insomma a qualcosa di esterno e indipendente da noi.
Non sto dicendo che il soggetto, la luce, le condizioni meteorologiche non siano fattori importanti.
Lo sono eccome, ci sono situazioni particolarmente difficili da fotografare e altre invece che “si fotografano da sole”, lo so benissimo.
E certamente la riuscita di un’immagine dipende anche (e soprattutto) da questi fattori.
Sto dicendo un’altra cosa.
E cioè che, se vuoi fare il salto di qualità, a mio parere la prima cosa da fare è liberarti di questo atteggiamento e cominciare a pensare che è possibile realizzare foto interessanti, o addirittura straordinarie, quale che sia il soggetto che hai di fronte, e con qualunque condizione esterna.
È questione di atteggiamento mentale: a mio parere, solo se ti prendi la responsabilità, tutta la responsabilità dei tuoi scatti, evitando a priori le giustificazioni (c’era poca luce, non riuscivo a raggiungere il punto di ripresa migliore, il soggetto faceva schifo…) il tuo apprendimento continuerà, e continuerà, e continuerà ancora… senza fine.
Come fare ad entrare in quest’ordine di idee?
Abolisci le giustificazioni quando rivedi le tue immagini.
Quando rivediamo una foto e notiamo qualcosa che non va, spesso andiamo a cercare il motivo, o meglio, la scusa per cui abbiamo commesso quell’errore (non avevo sufficiente spazio per muovermi, c’era troppo poca luce, avevo fretta, avevo l’obiettivo sbagliato…). Ovviamente un motivo valido ci sarà sempre, ma concentrarti su quello non serve (cioè, non ti mette in un atteggiamento utile in termini di apprendimento). Ciò che serve è rendersi conto di ciò che in quell’immagine poteva essere migliorato. Nient’altro. E la volta successiva cercare di riconoscere l’errore prima di commetterlo.
Abolisci le lamentele durante lo scatto.
Se c’è qualcosa che non va nella luce, nella possibilità di movimento, nell’espressione del viso del tuo soggetto etc.., evita le lamentele sterili e tramutale in pensieri tipo “come potrei fare per risolvere il problema?”. Cerca soluzioni, non problemi. Ho visto lavorare alcuni grandi fotografi e ti garantisco che il loro atteggiamento mentale è esattamente questo (d’altra parte, se così non fosse non avremmo oggi i loro scatti straordinari fatti in condizioni orribili o estreme, non ti pare?
Infine, ripeti con me:
il soggetto non conta..
il soggetto non conta…
il soggetto non conta…
ohhmmmmm..😉