L’evoluzione del ritocco: la pelle che cambia
Negli utlimi anni abbiamo assistito ad una evoluzione costante e a volte repentina dei metodi di correzione delle immagini, soprattutto per quanto riguarda quelle destinate alla comunicazione della moda.
La pelle in particolare è stata al centro di cambiamenti di direzione piuttosto importanti…
Fino a qualche anno fa sembrava che tutte le modelle dovessero avere la pelle perfetta, liscia come il marmo di una scultura di Michelangelo, riflessi netti su carnagioni dai toni vampireschi d’inverno e lampadati d’estate. La texture della pelle scompariva sotto ore e ore di paziente lavoro dei ritoccatori, magari con la mano un po’ pesante, fino ad ottenere perfette bambole di porcellana.
Poi (posso dire fortunatamente?) le cose sono cambiate, e si è andati alla ricerca spasmodica della pelle naturale… naturale si, ma perfetta!
In questo ha aiutato una evoluzione del ruolo e della professionalità sia del fotografo che del fotoritoccatore, che hanno perfezionato le proprie competenze e studiato nuovi metodi di lavoro.
Quindi via a sperimentzioni e ricerca di tecniche sempre più fini per ottenere incarnati dalla texture il più possibile simile a quella reale, ma senza un puntino, senza un neo, un brufolino o una ruga d’espressione.
Oggi le cose sono cambiate ancora, ormai le tecniche di correzione sono abbastanza affinate e diffuse, e il livello di correzione è ormai dterminato dal tipo di efetto che si vuole ottenere e dal desiderio del ciente, senza dogmi e senza regole rigide.
Oggi è possibile e apprezzata la posproduzione che porta a perfette bambole di ceramica bavarese, se il concept creativo e la direzione artistica dello scatto pretendono quel risultato. Allo stesso modo è ricercata la pelle naturale dai toni ambrati, e si v diffondendo una scuola di pensiero che corregge il meno possibile, lascindo ben evidenti nei e rughe d’espressione.
Questo perchè sembra, finalmente, che la creatività abbia preso il sopravvento sulla tecnica, e che il fotoritocco possa essere ora considerato come una forma di comunicazione, perchè una immagine postprodotta in modo differente comunica sensazioni differenti, e la scelta del tipo di correzione può determinare il successo o il fallimento di una campagna.
Oggi quindi si pretende dal fotoritoccatore, e dal fotografo che ritocca le proprie foto, una professionalità completa, la capacità di ottenere risultati diversi, sempre tecnicamente perfetti, e magari anche quel pizzico di creatività personale, quel “di più” di stile che dia un aspetto personale e inconfondibile alle immagini.
Affronteremo presto il tema della correzione pelle, come al solito in modo pratico, con tutorial e corsi dedicati alla correzione degli incarnati e del ritratto… rimanete collegati! 🙂