
La tua macchina fotografica è unica: solo una questione di copyright?
Lo sai che la tua macchina fotografica ha le sue impronte digitali?
Dal 2015, il Prof. Enrico Magli del Politecnico di Torino ha lanciato il progetto “ToothPic“, acronimo di “Who Took This Picture”.
Ecco cosa dice in proposito in un video rilasciato proprio dal Politecnico:
“Qualunque sensore fotografico, compresi quelli degli smartphone, quando scatta una foto lascia in ciascuna un’impronta che permette di identificare il dispositivo che l’ha scattata. Questo è possibile attraverso segnali che possono essere rilevati da algoritmi opportuni e utilizzati per verificare se una data fotografia sia stata scattata da una certa macchina fotografica oppure no.

L’impronta digitale della macchina fotografica nasce da imperfezioni del processo di fabbricazione dei sensori ottici: in un sensore ottico tutti i pixel dovrebbero essere identici, ma il processo di fabbricazione è leggermente imperfetto e fa sì che ciascun pixel venga fuori dalla fabbrica leggermente diverso da tutti gli altri.
Questo fa sì che nell’immagine via sia un rumore aggiunto alla scena che viene ripresa che dipende proprio da queste imperfezioni, che sono differenti da sensore a sensore anche all’interno della stessa marca e modello.

Noi abbiamo sviluppato una tecnologia che permette l’identificazione della macchina fotografica che ha scattato una certa foto anche su larga scala, il che è potenzialmente applicabile su grandi database di immagini (come Flickr e Facebook).
Le possibili ricadute che nascono da questa innovazione non sono soltanto economiche, nel senso di vendere un prodotto, ma possono avere un impatto sociale più elevato, nel senso di rendere più sicura la fruizione di immagini su internet“.
Quindi, forse fra non molto sarà possibile una “nuova forma di copyright” sulle proprie foto grazie alle loro impronte digitali 🙂
Tutto qui?
Lo sai, sono una sentimentale…. andiamo avanti.
“Sono i difetti a renderci unici”
Amici, famigliari, la tua compagna, il tuo compagno; il tuo vicino di casa, la signora della villetta di fronte che vedi poco, la cassiera del supermercato, il tuo datore di lavoro. Il medico, il vigile, il ragazzo che fa giocoleria mentre sei in fila al semaforo. Tu e io.
Siamo la somma dei nostri difetti prima ancora che dei nostri pregi, ed è facile vedere un equilibrio nascosto (nemmeno troppo) fra ciò che non crediamo perfetto, o anche solo “buono” o “passabile”, e ciò che gli altri apprezzano di noi. Questo ci rende tutti incredibilmente unici.
Non diresti mai “È solo una PERSONA” riferendoti a qualcuno.
Tutti i giorni, di contro, si sente/legge “È solo una macchina fotografica“, “È solo attrezzatura“, “La macchina fotografica non fa il fotografo“.
Voglio dirti una cosa: la macchina fotografica FA il fotografo nella misura in cui gli permette di esprimersi in ogni situazione. Se devi scattare un concerto black metal o il ricevimento di un matrimonio illuminato solo dalla luce fioca di alcune candele, ti garantisco che la macchina fotografica giusta può concederti foto giuste e allontanare i limiti di scatto cui saresti stato legato senza quel dato sensore.
Anche la tua macchina fotografica è unica, anzi, lo è il sensore che porta al suo interno. Forse dovresti volerle addirittura un po’ bene, perché quel sensore è unico a causa grazie ai difetti di fabbricazione. Come te! 🙂
Cosa pensi della tecnologia del Prof. Magli?
E della tua macchina fotografica? Inizierai a guardarla con occhi diversi, o lo stavi già facendo? 😉
Gloria