
Pane Amore e… un food Stylist
Nelle scorse settimane, in uno dei miei post dedicati alla fotografia Food, ti ho dato una panoramica di alcune delle figure professionali coinvolte nella creazione delle immagini di cibo utilizzate ad adornare le pagine di riviste, libri, redazionali e siti dedicati alla cucina.
Oggi vorrei parlarti nel dettaglio di una di queste figure professionali, avvalendomi della collaborazione di un addetto ai lavori: William Smith.
I suoi “soggetti hanno posato” per noti clienti, basti nominarne alcuni: Kraft, Whole Foods, Nestle, Vogue, In-Style.

William è un noto Food Stylist americano e oggi è qui con noi per parlarci della sua appetitosa professione!
Ciao William benvenuto e grazie per essere qui con noi oggi. Cominciamo con una domanda facile-facile:
FP:
Come hai cominciato? Hai studiato fotografia… o magari hai frequentato un’accademia di cucina?
WS:
Ciao a tutti voi e grazie per l’invito. Mhhh, a dir il vero il mio esordio lavorativo è stato nel campo… medico, ed è andato avanti per 10 anni. Ero tecnico di funzionalità respiratoria in sala operatoria.

FP:
Ok, quindi sono ancora più curiosa: come sei arrivato al tuo primo ingaggio come food stylist? Ti ci è voluto molto tempo per riuscire ad avviare una tua attività come food stylist?
WS:
Ho cominciato come prima cosa iscrivendomi all’Accademia Culinaria della California: per diplomarmi dovevo necessariamente portare a termine un mese di stage. Ho scritto circa un centinaio di lettere di presentazione ad Art Directors e Food Editors e fortuna ha voluto che il segretario dell’Art Director di “Food & Wine Magazine” abbia gradito al mia lettera di presentazione e, sua sponte, abbia fatto 10 copie della lettera e le ha inoltrate ad altrettanti food stylist che collaboravano abitualmente con la rivista. Tra loro, Rick Ellis – noto food stylist – mi ha riposto! Stavo lavorando da un mese per Rick, a New York, quando mi offrì un lavoro a tempo pieno come suo assistente. Ho lavorato con lui per 4 anni dopo ci ché ho deciso di lanciarmi sul mercato da solo.

FP:
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
WS:
Come prima cosa, amo essere il boss di me stesso, pianificare la mia agenda… amo sia il buon cibo che la fotografia quindi questo è per me davvero il lavoro perfetto!

FP:
Ci potresti descrivere una tua giornata tipo di lavoro?
WS:
Inizio presto la mattina, cominciando con la ricerca di bei prodotti e a volte passo dal vivaio per acquistare erbe aromatiche e fiori. Il lavoro nello studio inizia di norma alle 8:30; il numero medio di scatti al giorno varia da 5 a 12, a seconda della complessità. Il digitale ha reso tutto più veloce e il numero di scatti finiti che si “portano a casa” alla fine di una giornata è decisamente aumentato rispetto al passato. Di solito per le 18:00 termino la mia giornata lavorativa e … nessun lavoro ” a casa” 😉
FP:
Ti occupi personalmente di preparare tutti i piatti che scatti o lavori in team con uno chef?
WS:
Cucino tutti personalmente; qualche volta mi avvalgo della collaborazione di un assistente.
FP:
Se dovessi dare un consiglio ad un tuo amico che voglia cimentarsi in un food shooting e volesse gestire in autonomia lo styling del piatto, quali sarebbero le cose che gli consiglieresti di fare e le cose da evitare assolutamente per permettergli di ottenere uno scatto perfetto, in termini di styling?
WS:
In Accademia ho avuto un eccellente insegnate, uno chef, che mi diceva sempre “Qualsiasi cosa tu metta in un piatto, cerca di renderla sexy!!!” Amo lavorare con le salse che rendono i piatti davvero “sexy” 🙂

FP:
Cosa porti nella tua 24 ore?
WS:
Porto con me la valigetta degli “attrezzi di papà”: coltelli, spruzzini, pinzette, spago… viaggio leggero se paragonato alla media dei colleghi stilisti. 😉
FP:
Si rumoreggia che i food stylist utilizzino materiali improprio per far stare in posizione i cibi (come Simone Conti ci suggeriva in un suo aritcolo dedicato allo scatto food che puoi leggere qui), per lucidarli o colorarli, il tutto per rendere lo styling perfetto. È vero? In caso, qual’è il tuo ingrediente “strano” preferito, quello di cui non potresti fare a meno, se uno ce n’è?
WS:
Credo che l’uso di materiali diversi dal cibo inseriti nella creazione dello styling era abitudine più negli anni 60 e 70 che oggigiorno; con la riscoperta delle luci più naturali, la maggior parte degli stylist preparano il cibo come verrebbe preparato naturalmente in cucina, soltanto con più cura nella composizione e nei dettagli. Un “ingrediente” segreto che uso? Pine-Sol, un detersivo per casa… spennellato sul formaggio sciolto aiuta il formaggio a sembrare ancor più realisticamente sciolto! L’avrete mai detto guardando l’immagine del Hamburger? 😉

FP:
Sicuramente senza l’assaggio, sarebbe stato difficile saperlo! 🙂 Veniamo al tuo stile: potresti dirci qualcosa di più del tipo di styling che crei? Quali sono i trends nello styling del cibo, se ce ne sono?
WS:
Nel mio periodo newyorkese ho lavorato per lo più per magazine di cucina, o cucina e vini, qualche rivista di gourmet e tante riviste femminili (LHJ, Good Housekeeping, Family Circle) e pre tanti libri di cucina. Da quando mi sono trasferito a Chicago lavoro per lo più per aziende (Knorr, Campbells Soup, Nestle… ho creato lo styling delle immagini utilizzate sui packaging dei 180 piatti pronti della Stouffer’s!)
FP:
Decisamente un sacco di cibo fotografato! 🙂 La lista dei tuoi clienti è varia, tra riviste, libri e aziende. Come differiscono le loro necessità?
WS:
Le riviste sono quelle che ti lasciano più libertà creativa e le immagini richieste sono di soltio più casual; le aziende vanno invece nella direzione opposta: i compensi sono decisamente più alti e motivano ad accettare le limitazioni imposte alla libertà creativa 😉

FP:
Il tuo styling preferito, quello che ricorderai per sempre?
WS:
Sono stato abbastanza fortunato da poter lavorare con Richard Avedon: lo scatto per Versace, ritraeva Stella Tennant sui pattini che reggeva un vassoio di coppe di gelato!!! Uno scatto incredibile… sono stato davvero fortunato per la possibilità che ho avuto!
FP: William, grazie infinite per la chiaccherata… e buon lavoro.
WS:
Grazie di nuovo a voi di FotografiaProfessionale e se vi va di scoprire qualcosa di più sul mio lavoro, mi trovate su Facebook con la mia Fanpage 😉 e sul mio sito www.wsfoodstyle.com