Shoot To Thrill: comporre come i maestri
Su FotografiaProfessionale.it ci occupiamo di postproduzione digitale, e di tutte le più moderne tecnologie in grado di aiutarci, oggi, a rendere straordinari i nostri scatti.
Allo stesso tempo, se da un lato il nostro sguardo è rivolto al presente e ancora di più al futuro, a tutte le innovazioni che giorno dopo giorno arrivano in campo fotografico, siamo altrettanto consapevoli di quanto sia importante osservare e studiare il lavoro di grandi maestri che, pur non avendo a disposizione le tecnologie di oggi, hanno saputo realizzare scatti che a distanza di anni continuano ad emozionarci.
Ecco un paio di esempi…
- Steve McCurry
- Henri Cartier Bresson
Non so se ti capita la stessa cosa, ma guardando queste immagini, così come molte altre di questi e di altri grandi fotografi, ho la sensazione che i miei occhi vengano – per così dire – “presi per mano”, guidati nell’osservazione, e condotti esattamente dove vuole l’autore.
Hai la stessa sensazione?
Nella foto di McCurry mi sento quasi “obbligato”, dopo aver guardato tutta la scena, a cascare sulla figura dell’uomo sotto il tunnel, e niente distrae il mio occhio dal seguire questo percorso.
Lo stesso avviene nelle foto di Cartier Bresson, dove una volta entrato nella scena, il mio sguardo non può evitare di finire, alla fine, sulla bicicletta.
Sono indubbiamente scatti molto interessanti, attraenti, d’impatto, non trovi?
Eppure non ritraggono nulla di particolarmente ricercato, tutti quanti potremmo trovarci in situazioni o ambienti similari.
Tutto ciò mi ha sempre affascinato, la capacità di racchiudere nell’inquadratura alcuni elementi, e di disporli in modo tale che chi la guarda provi un profondo piacere, indipendentemente da quale sia il soggetto che è ritratto.
Né McCurry né Bresson avevano a disposizione gli strumenti che abbiamo noi, oggi, per gestire digitalmente un’immagine, strumenti che ci permettono di enfatizzare i particolari che ci interessano e di minimizzare, rendere meno evidenti, quelli che non vogliamo.
Ciò nonostante entrambi sono maestri nell’uso di uno strumento che da sempre i fotografi hanno a disposizione: la composizione.
Credo che gran parte della forza di queste immagini, infatti, dipenda dalla straordinaria maestria degli autori nel disporre gli elementi che le compongono in modo da far sì che i nostri occhi, guardandole, seguano esattamente il percorso che loro hanno voluto, e provino piacere nell’osservarle.
Sei in grado di ottenere lo stesso risultato con le tue immagini?
Ti piacerebbe padroneggiare le tecniche di composizione fotografica in modo da poter realizzare scatti così forti?
Ecco allora un po’ di buone notizie!
- Come vedi non si tratta di scene particolarmente spettacolari: tutti quanti noi potremmo trovarci senza grossi problemi a scattare in ambienti e situazioni simili, il che significa che per scattare foto interessanti, d’impatto, attraenti, non è necessario andare chissà dove..
- Lo strumento della composizione fotografica è a disposizione di tutti, ce l’avevano McCurry e Cartier Bresson, ma ce l’hai anche tu! Si tratta solo di imparare alcune idee guida che ti porteranno a padroneggiare la tecnica compositiva, così che potrai realizzare immagini interessanti, che colpiscono l’osservatore, qualunque sia il soggetto.
- Non solo, oggi tu hai a disposizione qualcosa in più: un software come Lightroom che ti offre moltissime possibilità in più per rendere ancora più straordinari i tuoi scatti.
Al workshop Shoot To Thrill parleremo di tutto questo!
Impareremo a padroneggiare la composizione fotografica, analizzando le principali idee che ricorrono negli scatti di grandi fotografi come questi, e imparando a metterle in pratica nei nostri, per ottenere immagini interessanti, compositivamente potenti, in grado di attrarre l’osservatore.
Inoltre vedremo come è possibile utilizzare un software come Lightroom per gestire in modo professionale, ma semplice, la postproduzione digitale delle nostre immagini, rendendole eccellenti.
Ti aspetto al workshop il 14 e 15 Maggio, iscriviti qui!
A presto,
Simone Scurzoni
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