
S.O.S. Matrimoni
La mia “stagione” 2013 come “reporter matrimonialista” volge sostanzialmente al termine. Solo pochi altri lavori di questo genere mi attendo prima che il 2013 volga al termine. Ora è il periodo della pazza, folle, intensa e forsennata postproduzione dei lavori per riuscire a garantire sempre consegne oltre la media del mercato. Grande lavoro dopo lo scatto per rendere i nostri sposi felici!
Questo è anche il periodo, almeno per me, di quello che autodefinisco S.O.S. Matrimoni.
No, non sto chiedendo aiuto!
S.O.S. è un acronimo che uso per indicare Sparse Osservazioni Sporadiche. Di tanto in tanto, soprattutto in questo periodo dell’anno, mi trovo a guardare indietro ai lavori dell’anno e mi fermo a riflettere. Si tratta quindi di pensieri, osservazioni che non hanno un vero filo conduttore a parte l’argomento cui fanno riferimento: la fotografia di matrimonio.

Ultimamente ricevo email da vari fotografi amatori che vogliono lanciarsi nel pazzo mondo della fotografia di matrimonio e mi chiedono consigli. Rispondo a tutti, e per quanto sia possibili tramite poche righe in email, cerco di essere loro utile. Mi capita di confrontarmi con altri professionisti e scambiare idee e pareri. Il momento più proficuo per questo mie sparse osservazioni sporadiche è però in auto, con Simone Scurzoni, tornando da un matrimonio. Quando ancora la foga di rendere l’evento unico attraverso il nostro lavoro fatica a scemare, ma c’è il tempo per verbalizzare le impressioni e le emozioni appena vissute.
Senza voler trasformare questo articolo in una sessione di auto-analisi, vorrei limitarmi a condividere con te un solo breve pensiero che ho verbalizzato lo scorso weekend tornando da un matrimonio.

Ovviamente è stato un matrimonio particolare, diverso dagli altri, unico… del resto è sempre così! Tutti lo sono! Esistono però dei tratti distintivi che accomunano praticamente tutti gli eventi di questo tipo.
La mia osservazione, verbalizzata a voce alta in auto è stata più o meno:
«Ma porca miseria, pensa se avessimo dovuto affrontare un matrimonio come questo come prima esperienza. Pensa se questo fosse stato il primo! Come avremmo fatto?»
Io e Simone ci siamo guardati e dopo un sorriso ci siamo messi a parlarne brevemente. Alla fine dei conti, se fosse stato il primo, probabilmente tutto sarebbe andato in modo molto diverso.
Non è stato un matrimonio particolarmente “fisico”, alcuni lo sono (veramente!), ma il meteo e le tempistiche hanno reso il lavoro particolarmente “sfidante”. Alla fine il lavoro c’è ed è grazie, in maggior misura, all’esperienza. Quando abbiamo iniziato questa sfida come “Wedding Reporters” il matrimonio della scorsa settimana sarebbe stato una prova al limite… forse oltre il limite.
Come in ogni cosa, l’esperienza fa veramente la differenza. Essere tranquilli senza aver mai visto la location, sapendo che probabilmente sarebbe piovuto tutto il giorno, consapevoli che non ci sarebbero stati panorami mozzafiato… consente di essere comunque creativi e cercare “lo scatto” fino a pochi minuti prima dei saluti, magari dopo 12 ore di lavoro. Conoscere i tratti distintivi che accomunano ogni evento significa essere rilassati e pronti quanto l’anomalia si presenta e l’improvvisazione è d’obbligo.
Lo scorso weekend alla fine tutto è andato per il meglio, insomma… “Niente male anche sotto al temporale!” 😉
Certe informazioni, determinate consapevolezze, alcuni trucchi e svariate nozioni sulle tempistiche le avrei volute proprio sapere quando ho iniziato questa avventura nel campo della fotografia di matrimonio… anni fa. Non c’è stato nessuno, però che mi abbia messo almeno sul giusto percorso.
Non so quanto tu sia interessato all’argomento. Lo dico sempre, i fotografi matrimonialisti sono i più bistrattati, mal considerati e criticati tra tutti quelli che per lavoro usano come strumento una macchina fotografica. Questo almeno in Italia. All’estero è decisamente diverso.

A me piace pensare di voler tendere ai risultati di alcuni “mostri sacri” (sono fermamente convinto che Ben Chrisman abbia venduto l’anima al demonio, non può essere così bravo! 😀 ) e da anni sto lavorando e studiando per allinearmi a quegli standard.
Ora avrei voglia di verbalizzare e condividere un altro poco di osservazioni sparse a proposito dei nostri “Wedding Day”. Se sei interessato all’argomento, rimani “sintonizzato”, la prossima settimana ci saranno novità in proposito…
Sia che tu appartenga ai professionisti del settore, o che tu appartenga alla schiera di amatori evoluti che vogliono fare il passo verso il professionismo, tra qualche giorno avrò qualche novità per te.
Cosa ne dici? Può interessarti l’argomento? 🙂
A presto e buone foto!
Simone Conti