
Una questione di qualità… o una formalità?
Ciao, oggi ho deciso di scrivere un articolo che NON PARLA DI FOTOGRAFIA.
Non solo questo articolo non parla di fotgorafia, ma NON PARLA NEMMENO DI POSTPRODUZIONE.
Ok, allora ti starai chiedendo: “Quindi? A me cosa interessa se non si parla nè di fotografia, nè di post-produzione?”
Beh, credo che possa interessarti parecchio, perchè questo articolo parla di QUALITÀ. Non della qualità della tua macchina e dei tuoi obiettivi, non della qualità della tua post-produzione o della qualità dei miei videocorsi, ma della qualità delle tue scelte.
Tranquillo, non si tratta del solito pippozzo socio-politico di critica al tuo stile di vita. No no, io voglio parlarti della qualità delle tue scelte in fase di scatto, quando fotografi.
Aaaah! Ma allora si parla di fotografia!
Si, hai ragione, un po’ si parla di fotografia, ma in senso lato, quello che mi interessa è l’approccio qualitativo allla propria passione, potremmo fare lo stesso ragionamento anche con la pesca…
Bene, inziamo da una domanda: la tua macchina digitale ti soddisfa o vorresti un modello più performante? (Allora, vedi che si parla di fotografia??!!)
La stragrande maggioranza di chi fa fotografia oggi, vorrebbe una macchina più performante, o ha appena cambiato la sua con una nuova.
Ok, seconda domanda: il tuo parco ottiche ti soddisfa pienamente o vorresti aggiungere una lente nuova? (se scatti con Canon, magari quel 24-70 f2.8 mark II con la riga rossa)
Ed ecco che si ritorna a parlare di fotografia!
La stragrande maggioranza delle risposte sarà ovviamemente si, c’è sempre spazio per migliorare il tuo parco ottiche, compatibilmente con il budget che hai a disposizione…
Ecco il punto… compatibilmente con il budget.
Infatti, il problema è tutto lì! Tutti vorremmo la migliore attrezzatura possibile, le migliori ottiche, i migliori flash e diffusori, la macchina con il sensore più grande e performante.
Ma la qualità costa, e quindi è necessario fare i conti con il budget e, a volte, accontentarsi un po’.
Però, dimmi la verità… se la reflex più performante sul mercato costasse come una compatta entry-level, se le ottiche migliori costassero come quelle dei kit… non riempiresti la tua borsa di tutta la qualità possibile?
Sarebbe folle fare il contrario… chi sceglierebbe la qualità più bassa, a parità di costo? (lasciando fuori tutti gli Holga/Lomo-maniacs 🙂 )
Ecco, come dicevo all’inizio, si parla di qualità!
La qualità che scegli in scatto. La qualità dello scatto però è una qualità “composita”… come? Composita?
Si, perchè la tua scelta qualitativa si divide in diversi fattori: le tue capacità fotografiche, la tua attrezzatura, le condizioni e la disponibilità del soggetto, il file che produci.
Le tue capacità fotografiche sono influenzate dal talento, ma soprattutto dall’impegno e dalla dedizione che metti nell’approccio alla fotografia, nello studio della tecnica e della composizione.
La tua attrezzatura è influenzata, come dicevamo prima, dal tuo budget e dalla tua capacità di scegliere, insomma, soldi ed esperienza.
Le condizioni di scatto e la disponibilità del soggetto sono relativamente in tuo controllo… infatti se piove puoi scegliere di scattare o meno. Ma se la modella quel giorno non ha voglia di essere fotografata, devi essere bravissimo a gestire il rapporto, ma comunque i tuoi scatti ne risentiranno.
Rimane un ultimo fattore, molto importante, da tenere in considerazione… la tipologia di file che produci. E questo non ha alcun costo, e non richiede lavorazioni particolarmente impegnative…
Infatti, che tu scatti in jpeg, o che tu scatti i RAW, nessuno dei due file avrà un costo per te… meraviglia del digitale!!! :)))
Bene, allora perchè insistere a scattare in Jpeg? C’è ancora chi lo fa, e trovo che sia una scelta controproducente…
Non credi che sia quantomeno singolare l’idea che si possa spendere migliaia di euro in corpo macchina e obiettivi per poi distruggere tutto scattando in jpeg, nonostante il Raw sia GRATIS??!!
Per farti capire cosa intendo, ho usato uno scatto (sbagliato) fatto a Roma, davanti al Pantheon, la classica foto da turista senza grandi qualità fotografiche.
Nella prima foto vedi lo scatto originale, in controluce, con l’esposizione su… boh??!! Il cielo è bruciato e il soggetto troppo scuro.
Bene, ho lavorato per 2 minuti sul RAW, e il risultato è nel secondo scatto.
Ho recuperato luci e ombre, ho corretto la temperatura del selciato rendendolo meno blu, ho accentuato volumi e il contrasto de dettaglio e recuperato il cielo.
Poi ho preso il jpeg e ho lavorato 10 minuti fra maschere e livelli… e ho ottenuto il risultato che vedi nel terzo scatto.
Il cielo è ancora bruciato, il selciato è ancora un po’ blu, i palazzi sullo sfondo più “evanescenti”, i dettagli sulla carrozzella (guarda le ruote) meno evidenti.
Perchè è successo questo?
Perchè il RAW contiene molte (moltissime) informazioni in più su colore ed esposzione rispetto al Jpeg… per fare un esempio che ripeto spesso:
potremmo paragonare il numero di informazioni su colore ed esposizione presenti in un RAW all’elenco telefonico di una piccola città. Seguendo la stessa logica, le informazioni su colore ed esposzione di un TIFF 8bit (per la stampa) sono paragonabili a quelle presenti in un solo foglio dello stesso elenco telefonico. Sempre nella stessa logica, le informazioni resenti in un Jpeg sono paragonabili ad uno/due nomi di quell’elenco telefonico…
Cosa ne pensi? Vale la pena privarsi dell’opportunità (a costo zero) di avere scatti migliori?
In questo esempio ho utilizzato volutamente un’immagine sbagliata e comunque non certo eccezionale, pensa a quale potrebbe essere l’impatto delle roegolazioni su una bellissima fotografia!!!
Inoltre lavorare sul Raw per ottenere risultati eccellenti è più semplice di quanto pensi: ne parleremo per un giorno intero durante un workshop che ho deciso di dedicare proprio allo sviluppo del Raw.
Si chiama “I SEGRETI DEL RAW” e avrà luogo a Reggio Emilia, sabato 16 febbraio.
Sarà l’ocasione per confrontarci sulla QUALITÀ della fotografia e sulle tecniche milgiori per lo sviluppo del RAW con Camera RAW e LIGHTROOM.
È una questione di qualità, te lo assicuro, non è una formalità.
A presto, e buon lavoro!
Simone Poletti