Usato sicuro…
- Your Miliage May Vary
O quasi! 😉 Sì, perché cosa è veramente importante quando si acquista una macchina fotografica usata?
Ho un caro amico che in questi giorni è alla ricerca di un corpo macchina usato che possa rappresentare un passo avanti rispetto a quello che già possiede. Lui ha individuato come punti chiave la dimensione del sensore (per avere la possibilità di fare stampe di maggiori dimensioni) e una migliore qualità degli scatti a ISO alto (la tendenza del momento! 😉 ). Naturalmente è sottointeso che il costo del nuovo del corpo macchina deve essere vantaggioso (Leggi economico, N.d.r.).
Mi sembrano condizioni ragionevoli, unica cosa che aggiungerei all’equazione è il numero degli scatti.
Eh già… le macchine fotografiche sono un po’ come le automobili e spesso ci si dimentica di questo piccolo dettaglio. Nel valutare un’automobile è fondamentale valutare il numero di chilometri percorsi durante la vita del veicolo. Nel valutare un corpo macchina è FONDAMENTALE valutare il numero delle attuazioni dell’otturatore… il numero degli scatti fatti insomma.
Ogni modello di macchina fotografica ha un MTBF (Mean Time Before Failure – Tempo medio che intercorre prima di una rottura) caratteristico per il meccanismo dell’otturatore. Sapere quanti scatti ha effettuato un corpo macchina non è, pertanto, triviale. Il numero di scatti effettuato da un corpo macchina ci dice quanto siamo vicini (o lontani! 🙂 ) dalla prossima probabile rottura.
L’età del corpo macchina, in realtà, poco conta. Spesso macchine fotografiche nuovissime e in perfetto stato di conservazione (sia dal punto di vista estetico che per pulizia del sensore) hanno sulle spalle già tantissime attuazioni dell’otturatore. Questo è il caso delle macchine fotografiche di chi fa della fotografia la propria professione… Spesso acquistare una macchina usata da un fotografo professionista non una delle migliori idee! 🙂
Ti porto ad esempio il mio ultimo corpo macchina: acquistato alla fine di Marzo 2011, ad oggi si sta avvicinando rapidamente alla soglia dei 20.000 scatti. Magari ci sono amatori (anche evoluti) che quel numero di scatti lo riesce a raggiungere solo nell’arco di qualche anno.
Una volta, con le macchine analogiche, c’erano più elementi da valutare, soprattutto in virtù del fatto che le “parti in movimento” erano molto più numerose. Potevano esserci fughe di luce dallo sportello di caricamento della pellicola, il motore di trascinamento del rullino poteva avere problemi, ecc.
Ora è tutto più semplice! È sufficiente conoscere il numero degli scatti effettuati dal corpo macchina…
Ottimo! Dove si legge questo numero?
Sembrava tutto semplice, vero? Questo numero, non si sa bene perché, pare che sia più difficile da leggere di quanto dovrebbe… soprattutto sui corpi macchina Canon.
In questo caso le Gialle Nikon sono decisamente molto più trasparenti rispetto alle Rosse Canon.
In ogni scatto effettuato con un corpo macchina Nikon i dati relativi alle attuazioni dell’otturatore viene salvato all’interno dei dati EXIF dello scatto. Questo, oltre ad essere una grande comodità è anche un rischio per l’autenticità del dato (i dati EXIF sono “facilmente” alterabili… ma magari questo te lo spiego un’altra volta! 😉 ). Meglio evitare di fidarsi di chi ci fornisce un file (con relativi dati EXIF incorporati) millantandone la’utenticità. Unica soluzione è scattare di persona una foto con quel corpo macchina e verificare sul posto, al momento, i dati relativi alle attuazioni dell’otturatore. Ovviamente tutto questo vale solo per i corpi Nikon… la vita dei Canonisti (purtroppo) è molto più dura!
Una volta (erano i tempi delle EOS 20D) i dati di scatto venivano incorporati in chiaro all’interno dei file RAW e con un po’ di perizia informatica e un editor HEX era possibile recuperare abbastanza facilmente questo dato. Ora il numero di scatti effettuato dal corpo macchina non è chiaro se proprio non venga registrato all’interno del RAW oppure sia occultato e criptato al suo interno. Comunque sia per un utente normale non è possibile reperire in modo facile questo dato. Il dato è conservato all’interno dell’elettronica della macchina e l’unico modo per conoscerlo è avvalersi di un centro Canon. Pratico, no? 😀
Esistono anche software in grado di visualizzare questo “magico” numero cone, ad esempio, EOSinfo, ma sulle nuove generazioni di corpi macchina (ad esempio le 7D) non sembrano funzionare. Unica soluzione sembrano essere alcuni software sviluppati per Linux, ma diciamo che non sono alla portata dell’utente occasionale…
Come regola generale, quindi, meglio conoscere il precedente proprietario del corpo macchina che si intende acquistare o, diversamente, avere con lui un rapporto di buona fiducia. Acquistare una macchina fotografica che sembra nuova, ma con alle spalle una montagna di scatti non è mai una buona cosa! 🙂
Per quanto possa valere è sempre meglio documentarsi con il venditore circa il numero di scatti effettuati e, soprattutto, chiedergli dove abbia letto questo numero… se ti dirà che l’ha letto dal numero progressivo del file del suo ultimo scatto… NON FIDARTI! 😀