
In viaggio per crescere: pensavo d’essere un trainer e invece sono un calzolaio!
In questi giorni ho letto e sentito molte cose che mi hanno ispirato, che hanno contribuito a rafforzare alcune mie convinzioni e anche a chiarirmi le idee su alcuni aspetti di progetti in corso e idee pronte per nascere.
Una di queste è una frase di Sebastião Salgado che molti hanno condiviso in occasione del suo compleanno:
“Per un fotografo
è più importante avere buone scarpe
che una buona macchina fotografica”.
Beh, come non essere d’accordo?
Per un fotografo è fondamentale il viaggio, la capacità di muoversi e raggiungere luoghi e storie differenti, essere esploratore e “cercatore” di fotografie.
Questa però è solo la prima chiave di lettura di una frase che invece nasconde molti significati e molte esortazioni all’azione.
Sì, perché le scarpe buone servono anche al nostro cervello: scarpe che ci permettano di esplorare nuove conoscenze e iniziare un viaggio che non ha mai fine, in costante evoluzione e in costante crescita. Sono fermamente convinto che si continui a crescere fino al giorno della propria morte e che si diventi davvero “vecchi” il giorno in cui si smette di imparare.
Quando smettiamo di “camminare” e il nostro viaggio di apprendimento ed esperienza termina, abbiamo smesso di diventare grandi e abbiamo iniziato ad invecchiare.
Per questo, credo che un paio di buone scarpe per il cervello e una nuova meta ogni giorno possano davvero essere il miglior regalo che un fotografo possa fare a se stesso e alla sua fotografia.
C’è un’altra frase che mi ha molto colpito per la sua semplicità, ma che ritengo molto vera.
“Una delle differenze
fra chi ha successo e chi non ne ha
è che le persone di successo cercano apprendimento,
le persone che non hanno successo cercano intrettenimento”.
Cioè, di solito (di solito) le persone che hanno successo hanno una caratteristica in comune: sono persone alla costante ricerca di nuove competenze e nuove conoscenze, persone che vogliono crescere; chi, invece, fatica a raggiungere i propri obiettivi, spesso è più che altro alla ricerca di un “passatempo” e un intrattenimento fine a se stesso…
“Ma come, tu dici spesso che bisogna divertirsi!”.
Certo, e lo ribadisco. Bisogna divertirsi e non c’è niente di più divertente che imparare cose nuove e… farle, ottenendo dei risultati!
L’apprendimento, alle persone di successo, non serve per sapere, ma per “saper fare” 😉
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Prima di andare avanti vorrei chiarire bene cosa intendo per successo, perché capita che questa parola venga fraintesa.
Primo: il successo è una cosa positiva. Finiamola con questa cosa un po’ tipicamente Italiana che “per esser bravi e buoni bisogna essere sfigati e chi ha successo è sicuramente un arrivista, uno squalo o un disonesto“: il 99,9% delle persone di successo che conosco si sono semplicemente fatte un culo così |________________________________| seguendo una grande passione e investendo tutte le loro energie per realizzare i propri sogni.
Secondo: il successo non è semplicemente legato al denaro. No, per successo non intendo il conto in banca. Ma, MA… guadagnare dal proprio lavoro e ottenere anche un successo economico grazie al proprio talento e al proprio impegno è, anche questa, una cosa bella e positiva. Di nuovo: finiamola anche con questa cosa un po’ tipicamente Italiana che “per esser bravi e buoni bisogna essere poveri e chi ha soldi è sicuramente un disonesto o un paraculato“.
Terzo: il successo non è legato alla fama, ma la fama ne è una possibile conseguenza. Quindi, secondo me (sempre secondo me eh!) la fama non è automaticamente sintomo di successo, perché da sola non basta, ma può essere che, avendo successo, si possa raggiungere una certa notorietà. E di nuovo: finiamola anche con quest’altra cosa un po’ tipicamente Italiana che “per esser bravi e buoni bisogna essere sconosciuti e chi raggiunge la notorietà è sicuramente un paraculato, un venduto o un disonesto (di nuovo)“.
Ne dico un’altra che mi attirerà l’odio di tanti, ma pazienza, è quello che penso:
La favola del genio incompreso è un’enorme cazzata.
Di solito chi ha meriti VERI emerge, in un modo o nell’altro. Ma non è detto che chi è bravo a fare una cosa sia anche bravo a farlo sapere agli altri… quindi: essere bravi non basta più, bisogna anche saperlo comunicare 😉
Ok, fino ad ora mi sono fatto dei nemici 🙂
Quarto: il successo è più figo quando è condiviso. È molto più bello ottenere successi in squadra: perché? Perché hai qualcuno da abbracciare, qualcuno con cui festeggiare e brindare! (Daje!) E perché ottenere successi in squadra è… più semplice e più veloce!

Ora veniamo al quinto e ultimo punto sul successo: secondo me ha successo chi fa ciò che ama, chi si diverte nel fare ciò che fa e chi riesce ad avere al suo lavoro e dalla sua attività quattro cose:
1. Soddisfazione personale e professionale: appagamento.
2. Soddisfazione emotiva: felicità nell’andare al lavoro ogni giorno.
3. Tempo libero per portare avanti altre attività (ad esempio, come ripeto spesso, fare degli aperitivi! 🙂 )
4. Soddisfazione economica.
Questo tipo di successo si porta dietro delle conseguenze, che io ritengo positive, se ben gestite: notorietà, riconoscimento, denaro.
Chiusa la parentesi “successo”.
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Bene, chi ha successo ama viaggiare ed esplorare, conoscere cose nuove, apprendere. Chi ha successo non si ferma mai troppo nello stesso posto, nello stesso punto della propria crescita. Perché altrimenti si annoia e la noia porta stanchezza e si smette di crescere e si inizia ad invecchiare.
Facci caso, tutte le persone che ottengono grandi risultati, quando parli loro hanno lo stesso atteggiamento: ti parleranno sempre di quello che devono fare domani, di un progetto che sta per partire e di una soddisfazione che hanno avuto ma che già è un bel ricordo, si va avanti. Nessuno di loro ti parlerà male dei suoi concorrenti, se lo faranno sarà per dirti che sono bravi e meritano il successo che hanno.
Tutte le persone che non riescono ad ottenere risultati ti diranno che una volta era meglio, che ai bei tempi le cose erano più belle e divertenti e che oggi invece è tutto uno schifo. Non ti parleranno di ciò che vogliono conquistare domani, ma di ciò che hanno perso ieri. Si lamenteranno dei loro concorrenti disonesti e scorretti, del destino, della sfiga, del fato…
Bene, io credo che si stia meglio a vivere come i primi 🙂
Per questo, il lavoro di FotografiaProfessionale in questi anni è cambiato.
All’inizio pensavamo di fare corsi e di dare tecniche e competenze alle persone e forse era così.
Oggi no, oggi credo che il nostro lavoro sia quello di dare ai fotografi e ai fotoritoccatori scarpe buone e di mettere a disposizione quelle risorse che cercano, quell’apprendimento che serve… Oggi facciamo scarpe, diamo soluzioni, aiutiamo le persone ad ottenere dei risultati.
Sì, pensavo di essere un trainer e invece sono un calzolaio 😉

Per questo abbiamo ideato la nostra Accademia di PostProduzione. Per costruire insieme delle scarpe robuste e iniziare insieme un viaggio fantastico: un’avventura che è solo l’inizio di un percorso o una tappa per chi in viaggio c’è da tempo.
Lo dico molto onestamente: se vuoi imparare le tecniche di Post per ritoccare le tue foto, ci sono già i video-corsi e i workshop. Bastano e avanzano!
Se vieni in Accademia per imparare solo la tecnica di post perderai una grandissima occasione.
L’Accademia di Post è stata pensata e strutturata per essere un acceleratore di processi: ti insegnerò un sacco di tecniche di Photoshop, ti insegnerò a usare Lightroom e Capture One con risultati che non avresti mai immaginato ma, soprattutto, ti mostrerò una via, una strada, e ne percorreremo un pezzo insieme, arrivando ad un passo e ad una velocità che ti forniranno un grande slancio per partire e muscoli allenati per proseguire nel tuo viaggio personale.
Sarà il primo passo sulla rotta delle Balene! Oddio, le balene con le scarpe?! Che idea buffa 🙂
Se mi conosci sai che amo le metafore e non potevo resistere all’idea di mettere le scarpe alle mie balene!
Diciamo che, se le tecniche di post sono alcune delle conoscenze che potrai apprendere nel tuo viaggio come fotografo o ritoccatore, il tuo viaggio da balena appunto, l’Accademia ti fornirà il paio di scarpe più robusto e comodo per intraprendere il tuo viaggio e l’allenamento giusto per andare spedito e senza soste.
(Lo sai vero che gli allievi dell’Accademia di Post si chiamano Balene? Vuoi sapere perché? L’ho spiegato in questo articolo: le balene dell’Accademia)
Sì, come balene con scarpe robuste intraprenderemo un viaggio, seguiremo una rotta e scopriremo come trasformare le conoscenze in risultati, le tecniche in opportunità.

L’Accademia non è solo un acceleratore, è anche un catalizzatore di energie e di professionalità.
Sono tanti gli allievi dell’Accademia hanno iniziato a collaborare proprio grazie a questa esperienza: perché le competenze dell’uno possono essere utili e determinanti per il progetto dell’altro e allora fare un pezzo di strada insieme aiuta ad andare più veloci!
Potrei farti tanti esempi di balene che hanno “fatto branco” e anche di fotografi e ritoccatori che dopo l’Accademia hanno iniziato o stanno per iniziare a collaborare con noi: da Luca e Max che hanno addirittura aperto un’Agenzia di Comunicazione che fornisce ai clienti la fotografia, la post, i servizi video e anche quelli web. Marco che con noi ha organizzato un seminario e un workshop e per noi scatta fotografie. Frank con il quale spero di iniziare presto un progetto bellissimo, Filippo che sta partendo con un nuovo progetto e tutti gli altri che scoprirai se diventerai anche tu una balena.
C’è un’altra frase che in questi giorni mi ha davvero colpito:
“È meglio viaggiare leggeri:
senza zavorre nello zaino si va più veloci
e si raggiungono prima i propri obiettivi”.
Per questo abbiamo concentrato l’Accademia in pochi mesi di lavoro, perché devi viaggiare leggero e veloce: non puoi pensare di aspettare anni per avere a disposizione i tuoi strumenti, il tuo acceleratore, le tue scarpe.
E abbiamo progettato l’Accademia in modo che possa essere frequentata da tutti, soprattutto da chi lavora e da chi è lontano: TUTTI gli allievi dei primi due corsi dell’Accademia lavorano e abbiamo allievi che vengono dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Campania, da tutta Italia e anche dalla Svizzera!
Certo: il programma dell’Accademia è intenso, ma il metodo didattico e la struttura sono leggeri, agili, in grado di essere frequentati da chiunque abbia la voglia di mettersi in gioco e viaggiare, da chiunque abbia voglia di prendere in mano la rotta e decidere la propria meta.
Se l’Accademia di Post fosse solo una scuola e solo un percorso didattico, avrebbe un grande valore per tutti gli strumenti che può darti.
Ma l’Accademia è molto di più.
E c’è solo un modo per capirlo davvero: abbiamo già aperto le iscrizioni per i prossimi corsi (che iniziano a partire da Settembre), segui il link qui sotto per la pagina dell’Accademia, iscriviti e inizia un nuovo incredibile viaggio con noi!
Accademia di PostProduzione – Scopri i dettagli e iscriviti
Ci sono già diversi iscritti, quindi ti invito ad essere veloce nel prendere la tua decisione.
Anche perché un viaggio si può progettare a lungo, ma prima o poi bisogna partire per non rimanere fermi a fare la muffa… e non c’è momento migliore per partire di ORA!
La scarpe sono pronte, le balene sono già in partenza, tu cosa aspetti?
Ti aspetto in Accademia, a presto.
Simone Poletti
PS: Se sei un viaggiatore riflessivo, se hai bisogno di avere più informazioni per decidere: compila il form che trovi nella pagina, ti contatteremo telefonicamente per darti tutte le risposte che ti servono.