
Doppia esposizione in Photoshop, alcuni consigli per iniziare a provare!
È passato ormai qualche anno, ma ricordo con precisione il momento nel quale vidi per la prima volta la sigla di True Detective e le doppie esposizioni divennero improvvisamente una figata! 🙂
True Detective è una serie TV della HBO piuttosto visionaria e dalla fotografia molto curata; in particolare, le sigle di entrambe le stagioni finora prodotte si distinguono per un uso davvero creativo e bellissimo di una tecnica vecchia come la fotografia: la doppia esposizione.
Non ne ho la certezza, ma non credo di rischiare se dico che la doppia esposizione è nata grazie ad un errore: in una macchina analogica manuale era sufficiente dimenticarsi di mandare avanti la pellicola per sovrapporre irrimediabilmente due scatti sullo stesso frame.
Da sempre oggetto di esperimenti, innovazioni ed esercizio di grandi fotografi, da Anton-Giulio Bragaglia ad Edward Muybridge, la doppia (o multipla) esposizione è ritornata prepotentemente di moda proprio grazie ad una serie TV…
Pochi mesi dopo la prima messa in onda già si vedevano le prime elaborazioni con Photoshop e la cosa ha preso sempre più piede in questi mesi.
Al contrario di altre tecniche facilmente simulabili e ripetibili, la doppia esposizione in Photoshop richiede un minimo di conoscenza tecnica e un po’ di preparazione. Infatti molte tecniche “di moda” sono facili da realizzare nella loro variante più semplice, anche senza conoscere ben le basi di Photoshop, spesso grazie ad azioni o plug-in. Questo ha portato alla proliferazione di elaborazioni dozzinali e di pessima qualità (penso solo a certi HDR). Bene, la doppia esposizione, per ottenere risultati accettabili, prevede un minimo di conoscenza delle basi di Photoshop… Così ho pensato di darti due dritte per permetterti di affrontare al meglio le tue prime doppie esposizioni realizzate in Post.
Per farti un esempio pratico ho realizzato una velocissima doppia esposizione utilizzando due foto da banca immagini.
Ci sono diversi modi ed esistono diverse tecniche per realizzare una doppia esposizione, noi useremo il metodo più semplice 😉
Sull’argomento realizzerò presto un video-corso completo, in modo da approfondire aspetti e tecniche più avanzate che, per questioni di spazio, non mi è possibile trattare in un articolo sul blog.
Ma veniamo a noi:
Come si realizza una doppia esposizione con Photoshop?
1. Prima di tutto, fai una cosa semplice!
La cosa fondamentale quando realizzi una doppia o multipla esposizione per la prima volta è: falla semplice. Non complicarti la vita cercando di fare cose incredibili, all’inizio non ne avrai i mezzi e le conoscenze e rischi di produrre una schifezza (scusa il francesismo). Quindi: meglio che la tua “prima doppia” sia semplice e lineare.
Non tentare di mescolare elementi troppo complessi, parti con un ritratto, un soggetto in silhouette e un paesaggio da montare. Di solito si tende ad utilizzare ritratti a mezzobusto in silhouette o silhouette di animali, da mixare con paesaggi montani, alberi, skyline cittadini.
2. Scegli le immagini con attenzione
Scegliere le immagini sembra semplice, ma è la cosa che richiede più tempo: devi cercare (almeno fino a quando non padroneggi la tecnica) un soggetto piuttosto scuro, meglio se quasi in silhouette, sul quale andare a montare una immagine più uniforme, un “pattern” di alberi, palazzi, montagne ecc…
Dedica alla scelta tutto il tempo necessario e accetta la possibilità di dover cambiare idea e immagini se non funzionano. Se le immagini non si combinano al meglio fra di loro, non riuscirai ad ottenere un risultato di qualità.
Le immagini devono anche avere un minimo di rapporto fra loro e se possibile, trasmettere un messaggio, un concetto.
Per “farla semplice” io ho scelto un ritratto quasi in silhouette e un panorama di New York con l’Empire State Building al centro. Non ci sono grandi messaggi nell’immagine, ma il mio protagonista potrebbe essere un musicista o un produttore di Hip Hop newyorkese, un ricco imprenditore o magari un pericoloso gangster 😉


3. Le prime volte lavora in Bianco e Nero
Quando elabori questo tipo di immagini in Photoshop il colore può essere un enorme valore aggiunto, ma è anche molto difficile da gestire. Per questo ti consiglio, le prime volte, di lavorare in Bianco e Nero in modo da ridurre il numero di cose da controllare 😉
Una volta convertite le immagini B/N, rendi uniforme il contrasto tonale applicando un livello di regolazione Valori Tonali o Curve ad ogni immagine. Puoi fare in modo che il livello di regolazione lavori in clipping (cioè solo sull’immagine nel livello sottostante) tenendo premuto il tasto Alt e scorrendo con il mouse sul pannello Livelli fino ad arrivare alla linea che divide i due livelli, l’icona cambierà aspetto (diventando un quadrato con una freccia verso il basso), a quel punto clicca e il livello di regolazione sarà “clippato” 😉
4. Posiziona gli elementi
Una volta effettuata la conversione in Bianco e Nero e regolati i toni, devi posizionare le immagini nel modo migliore per creare la fusione più piacevole.
Per prima cosa io ho messo il mio soggetto sul terzo di sinistra per poi sovrapporre il panorama in un livello superiore. Una volta inserito il livello con il panorama ho abbassato l’opacità intorno al 40% per riuscire a posizionarlo e ridimensionarlo al meglio.
Spostando e trasformando il panorama l’ho posizionato in modo da allineare il grattacielo più alto (l’Empire) alla testa del soggetto.

Ho scoperto poi che la semplice sovrapposizione è piuttosto banale e noiosa e che l’immagine diventa molto più interessante se ribalto verticalmente il panorama, mettendo i palazzi “a testa in giù” 😉

5. Scontorna il panorama e il soggetto
A questo punto ti rimane da fare la parte più dolorosa… lo scontorno!
Con un veloce tracciato di ritaglio ho scontornato tutto lo skyline di New York “tagliando fuori” i palazzi e i quartieri più lontani. Una volta che ho terminato il tracciato è bastato richiamare la selezione e applicare una maschera.
La maschera può essere completamente nera, restituendoti un panorama dai contorni perfettamente definiti. Io ho scelto di sfumare la maschera in modo da ottenere un effetto più particolare e dei piani focali che conferiscono profondità all’immagine.
Sulla stessa maschera applico anche lo scontorno del soggetto, facendo in modo che il mio panorama sia contenuto SOLO all’interno del soggetto e in una striscia laterale che vado a creare, sempre con un tracciato.
“Ma… posso evitare di fare un tracciato?“…
(Se non sai fare un tracciato o non capisci di cosa sto parlando… allora ti serve il mio corso di Photoshop!)
No, non puoi fare senza il tracciato…! Ma se proprio non ce la fai, scegli delle immagini che abbiano soggetto e panorama molto staccati dallo sfondo, in modo da poter utilizzare, al posto del tracciato, gli strumenti di selezione automatica 😉
Ecco come si presenta l’immagine dopo i due scontorni, ora non ti resta che andare a rendere più visibile il soggetto.

6. Lavora sul soggetto
Con un pennello piuttosto grande e ad una bassa opacità (sotto al 30%), ho lavorato sulla maschera del livello del panorama, cancellandolo nelle aree che mi interessa far vedere: ho liberato la coppola e anche la parte destra della testa: zigomo, occhio e bocca.
Così ho un soggetto leggibile e gradevole che si fonde con i grattacieli del panorama ribaltato. La corrispondenza fra la testa e l’Empire State Building crea una forma verticale sulla linea dei terzi, accentuando l’importanza del soggetto.

7. Concludi e ritocca gli ultimi dettagli
A questo punto ho praticamente finito, non mi resta che mascherare la parte inferiore del soggetto in modo che la giacca nera scompaia e rimanga solo il panorama a definire la parte bassa dell’immagine.
La mia doppia esposizione è finita, applico il marchio FotografiaProfessionale sul terzo di destra e mi dedico a controllare i dettagli. Se vuoi anche tu puoi controllare che lo scontorno sia ben fatto e che la fusione sia gradevole e “morbida”, senza scalettature o pixel di troppo.

Conclusioni
Questo è solo un piccolo esempio di ciò che puoi fare con le doppie e le multiple esposizioni ed esistono tecniche che ti permetteranno di ottenere risultati eccellenti anche in tempi molto ridotti e senza impazzire con gli scontorni 😉
Come ti dicevo, a questo dedicherò un video-corso, un po’ perché in molti me lo hanno chiesto, ma soprattutto perché mi diverto un sacco a realizzare questo tipo di immagine!
Spero che sia stato divertente anche per te, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo articolo o al prossimo corso di FotografiaProfessionale!
A presto e buon lavoro.
Simone Poletti