
Profoto D2 500 AirTTL – Più veloce della luce!
Cosa c’è di così innovativo e interessante nel nuovo flash monotorcia Profoto D2? Questi sono i risultati dei miei test in studio.
La novità più eclatante è sicuramente la velocità del lampo flash, che proprio al Photokina 2016 ha scatenato nel mondo dei fabbricanti di flash la gara “a chi ce l’ha più corto” (in genere è sempre il contrario!). Per il resto nulla pare cambiato rispetto al vecchio Profoto D1: sempre di monotorcia si parla, ma… ci sono altri fattori, al di là della velocità, che fanno la differenza!
Quali? In breve:
- Silenziosità
- Future Proof
- Fermezza
- Miglior Esperienza Utente
- TTL & HSS
- Velocità del lampo
Leggile nel dettaglio di seguito!

È dalla fine di Giugno che aspetto di scrivere questo articolo.
Prima di traslocare in USA avevo saputo che un nuovo prodotto Profoto sarebbe stato presentato al Photokina di Settembre e ho provato in ogni modo possibile ad averne un’unità in prova. Questa volta è stato particolarmente difficile perché sembra che questi nuovi flash Profoto, ora disponibili sul mercato, siano praticamente introvabili per il gap tra domanda e offerta.
Negli USA è stato impossibile ricevere un’unità di test (grazie Profoto USA per la totale mancanza di supporto!) ma, tornato in Italia per una decina di giorni, ho avuto a disposizione per ben 24 ore una demo unit da provare (grazie, invece, a Profoto Italia per avermi assistito!).
Seguimi nelle mie “elucubrazioni ad alta voce”, oppure se hai fretta di saltare alla fine vai direttamente alle conclusioni!
Ma di cosa stiamo parlando? Cosa c’è di così innovativo e interessante nel nuovo flash monotorcia Profoto D2?
Essenzialmente tutto e niente allo stesso tempo, dipende dai punti di vista: la novità più eclatante è sicuramente la velocità del lampo flash che proprio al Photokina 2016 ha scatenato nel mondo dei fabbricanti di flash la gara “a chi ce l’ha più corto” (in genere è sempre il contrario!).
Per il resto nulla pare cambiato rispetto al vecchio Profoto D1: sempre di monotorcia si parla, le potenze sono le stesse, la forma è la stessa, le funzionalità le medesime eccezion fatta per il supporto a TTL e High Speed Sync (e dici niente?!).
Quindi perché chi ha già dei Profoto D1 dovrebbe fare un upgrade? Cosa scegliere tra B1 e D2? Del resto l’ingombro è lo stesso e l’unica vera differenza è l’alimentazione a batteria, no? Tutti e due hanno il “Freeze Mode” con un lampo velocissimo! Serve veramente avere un lampo flash da 1/63.000sec quando posso avere dei B1 con un lampo fino a 1/19.000sec?

Ok, una cosa alla volta… prima di parlare di velocità del lampo… è cambiato altro nel Profoto D2 velocità a parte? Tutte le recensioni che ho letto e visto si sono concentrate solo su quello, ma credo ci siano altri aspetti interessanti da considerare.
Sembra quasi che tutti i fotografi al mondo non aspettassero altro che un’occasione per tirare secchiate d’acqua e sacchi di polvere colorata addosso a modelle e modelli!
Ecco, quindi, le altre caratteristiche importanti – quelle di cui ti parlavo all’inizio 😉
1. Silenziosità
Sembra un fattore di scarsa importanza, ma almeno per me fa la differenza. I monotorcia devono dissipare un sacco di calore e per farlo sono necessari dei sistemi di raffreddamento al loro interno. Questa funzionalità viene normalmente espletata da ventole che forzano l’uscita del calore dalla scocca del flash. Avere vari monotorcia accesi sul set porta ad avere un distintivo rumore di fondo che, a lungo andare, disturba (non parliamone poi se contemporaneamente si devono effettuare riprese video!).
Il nuovo Profoto D2 ha diminuito in maniera consistente la pressione sonora dovuta alle ventole di raffreddamento! Anche se non è strettamente un miglioramento legato alla fotografia in sé, risulta sicuramente più piacevole lavorare in un ambiente più silenzioso e senza una costante “white noise” di fondo.
2. Future Proof
Vicino all’ingresso per il cavo sync (ancora qualcuno lo usa?) è stata aggiunta una porta microUSB che permette aggiornamenti al firmware interno dell’unità come già avviene per B1 e B2.
Novità, miglioramenti, correzione a eventuali problemi di funzionamento possono essere corretti in autonomia senza ricorrere a nessun centro assistenza: si scarica il nuovo firmware migliorativo dal sito Profoto e si procede all’aggiornamento da qualsiasi computer (sia per fruttariani che per esperti di infissi!).
3. Fermezza
Il pomello di serraggio dello snodo che regola l’inclinazione del monotorcia è migliorato sensibilmente. Sul Profoto D1 era molto arrotondato e risultava scivoloso alle volte.
Il nuovo pomello del Profoto D2 ha una forma leggermente più spigolosa che garantisce una migliore presa e, di conseguenza, un più stretto (e accurato) serraggio. Soprattutto quando è necessario fissare il monotorcia su un boom stand o su un wind-up questo particolare che può sembrare banale fa decisamente la differenza!
4. Miglior Esperienza Utente
Una cosa che apprezzo in ogni tipo di strumento è la facilità d’uso: se devo ricorrere al manuale per capire come funziona significa che la qualità dell’esperienza d’uso non è abbastanza buona! Una cosa che amo, in generale, dei flash Profoto è che non hanno manuale di istruzioni: non c’è nulla da capire che non sia immediatamente comprensibile semplicemente usando il flash!
Il nuovo Profoto D2 ha un display migliorato rispetto al D1 (e anche rispetto al B1!) con una interfaccia utente decisamente più semplice e immediata. Le informazioni riguardo a potenza e configurazione delle opzioni (sync, conferma di avvenuta carica, “Freeze Mode”, settaggi luce pilota, ecc.) sono tutte ben chiare e immediatamente visibili. Operare cambiamenti di configurazione è facile e rapido grazia alla “rotella” appena sotto il display che, come, il pomello di serraggio, è stata migliorata per dimensione e operabilità. L’esperienza utente dei Prodotti Profoto, l’ho scritto più volte in passato, per me è molto simile a quella dei prodotti Apple: non occorre complicarsi la vita o essere dei super-tecnici… it just works!
5. TTL & HSS
Se da un lato certamente avere funzionalità TTL in un flash nato per la foto in studio non è così fondamentale, si tratta sicuramente di una bella aggiunta! Non è necessario scattare sempre e comunque in TTL, ma per rendere ancora più veloce ed immediato un cambio di setup si può usare il TTL per arrivare molto prossimi (se non esattamente) alla luce che si vuole in un click.
La bellezza del TTL, così come implementato da Profoto, è che permette di passare da settaggi manuali ad automatismi premendo un tasto sul radiocomando Air Remote e senza perdere le impostazioni. Questo consente di usare il TTL anche per un solo scatto per definire le luci rapidamente e concentrarsi sugli scatti invece di occupare tempo prezioso nel setup. Cambi di illuminazione, spostamenti dei punti luce, cambi e riallestimenti del set anche drastici sono gestibili in pochi secondi (volendo senza l’auto di nessun assistente!).
Per High Speed Sync il discorso è decisamente meno intuitivo. Se da un lato è vero che usare HSS con un flash che garantisce un lampo della durata minima di 1/63.000sec sembra assurdo… diventa meno assurdo pensarlo quando si capisce in quali situazioni può diventare utile.
High Speed Sync può essere anche comodo in location! Nonostante il Profoto D2 non possa funzionare con nessun sistema a batterie (nemmeno il Profoto BatPack… che non c’entra nulla con il Cavaliere Oscuro nonostante sia tutto nero!) è sicuramente un flash così compatto da poter essere utilizzato in location. Se si vuole mixare luce ambiente con luce flash e scattare con diaframma molto aperto, HSS diventa l’unica risorsa disponibile. Per capire meglio dove l’HSS inizia a diventare un’opzione interessante anche in condizioni di luce controllata e senza intervento della luce ambiente è però (finalmente) ora di iniziare a parlare della…
6. Velocità del lampo

La velocità del lampo è una funzione della potenza: salvo rarissimi casi (come per il Profoto D1) la velocità del lampo tocca il suo massimo alla minima potenza (1 Watt/s per il Prodoto D2) per poi decrescere (al crescere della potenza). Nel caso del Profoto D2 la velocità del lampo, alla massima potenza, misurata a t.5 è di 1/2.600sec e, in “Freeze Mode”, alla minima potenza, misurata a t.5 è di 1/63.000sec per il Profoto D2 500 AirTTL.
Sfortunatamente Profoto non rende pubblico il grafico dell’andamento della velocità del lampo in rapporto alla potenza e, altrettanto sfortunatamente, non è qualcosa che si può calcolare solo sulla base dei due estremi (non segue un andamento prevedibile).
Altro dato interessante è che generalmente i fabbricanti di flash forniscono tutti i dati di velocità del lampo pet t.5 il che significa che quella velocità è valida solo la metà della potenza erogata! Considerando la massima potenza del Profoto D2 di 500 Watt/s una velocità a t.5 di 1/2.600sec significa che dopo 1/2.600sec sono stati dissipati realmente solo 250 Watt. Questo fa un’enorme differenza se ci pensi… soprattutto se stai giudicando un flash per la sua capacità di “congelare” il movimento!
Sarebbe importantissimo avere le misurazioni fatte a t.1 dove (per definizione) la potenza dissipata è pari al 90%. È possibile calcolare la velocità del lampo a t.1 partendo da quella a t.5? Sfortunatamente no! Almeno non con precisione. Diciamo che una buona approssimazione è considerare una velocità ridotta a 1/3: questo significa che teoricamente (se Profoto avesse questi dati sarei proprio curioso di conoscerli!) a t.1 la velocità del lampo alla massima potenza è circa 1/900sec. Questo, in sostanza, significa che per potenze elevate, la velocità dell’otturatore in HSS potrebbe essere più veloce rispetto alla velocità del lampo.
La capacità del Profoto D2 di ricaricarsi in un tempo veramente irrisorio e il supporto HSS lo rendono capace di supportare scatti a raffica (in HSS o meno): questo credo sia il vero grande valore aggiunto!
Poter scattare liberamente senza mai preoccuparsi di aspettare che il flash si sia ricaricato fornisce una libertà incredibile e fa veramente la differenza quando il soggetto è in rapido movimento. La velocità del lampo è importante, ma la capacità di produrre sequenze di immagini a raffica per essere certi di bloccare il momento importante lo è ancora di più!

Nella prove che ho avuto modo di effettuare (coadiuvato da Simone Poletti) più che semplicemente mostrare che si può bloccare un momento, un momento qualsiasi, ho cercato di mettere in evidenza come sia importante riuscire a bloccare un preciso istante. Per fare questo ho cercato di fermare l’istante in cui un coltello taglia a metà una banana. Lo so… magari non è lo scatto più tipico possibile, ma ti assicuro che fermare esattamente quell’istante, non è proprio così semplice. Non ci credi? Fai una prova! (Se ti va, mostrami i risultati!)
Visto che è molto difficile, mostrando semplicemente l’immagine finale (che vedi qui sopra), capire quale sia la rivoluzione di paradigma che porta un flash con un così rapido tempo di recycling, ho realizzato un video della sequenza con l’aiuto di una action cam in grado di riprendere con un frame rate di 200 fotogrammi al secondo (anche se con qualità non certo eccelsa in condizioni di così scarsa luce).
Qui sotto trovi il video che mostra prima la seguenza di scatti in tempo reale, poi la stessa sequenza con i “momenti salienti” in slow motion.
Non soddisfatto del “banana split” ho fatto un altro esperimento.
Ho provato a fare esplodere una rosa. Se ghiacciati i boccioli di rosa diventano fragili e vanno in frantumi se fatti sbattere con forza su una superficie dura. La tecnica migliore sarebbe usare il ghiaccio secco o l’idrogeno liquido, ma visto che i tempi per la prova erano piuttosto stretti e non sono riuscito a recuperare né l’uno, né l’altro in tempo mi sono dovuto accontentare della cella freezer di casa. I boccioli non erano così congelati da “esplodere” completamente, ma sufficientemente congelati da fornire un effetto visibile.

Anche in questo caso è veramente difficile apprezzare la velocità con cui avviene l’azione e capire quanto sia fondamentale avere un flash con un tempo di recycling rapido (praticamente istantaneo) come il Profoto D2.
Ecco perché, ancora una volta, ci viene in aiuto l’action cam che ha ripreso la sequenza di scatto (poco meno di 2 secondi) con una frequenza di 200 fotogrammi al secondo. Questo ti permette di vedere sia cosa è avvenuto in tempo reale, sia cosa è successo in super slow motion nel “momento decisivo” dell’impatto. In questo caso sono, a maggior ragione, indispensabili la velocità di recycle per ottenere una raffica (purtroppo solo 5 frame al secondo… la mia Nikon D800 è lenta, ma il Profoto D2 può fare molto i più!) e anche la velocità del lampo che “congela” l’esplosione e blocca a mezz’aria ogni piccolo frammento del bocciolo di rosa.
Nonostante la potenza utilizzata nella sequenza sia piuttosto elevata (Profoto D2 impostato a 7.0 equivalenti a 62.5 Watt/s) e, di conseguenza, la velocità del lampo non sia al suo picco massimo, l’azione è congelata perfettamente e la possibilità di scattare a raffica ha permesso di cogliere il momento in modo perfetto.
E le modelle seminude prese a secchiata d’acqua? Mi dispiace ma in questa recensione non le abbiamo! 😀
Però sono sicuro ne troverai diverse online in altre recensioni senza grossi problemi. Scherzi a parte… ho realizzato anche alcuni scatti con Elisabetta che mi ha aiutato a provare le doti di velocità del Profoto D2 con un soggetto in carne ed ossa e situazioni di movimento in “free falling”.
Avendo a disposizione un solo Profoto D2 500 AirTTL (e grazie al cielo… cioè grazie a Grange Srl AKA Profoto Italia, che finalmente ne ho avuto uno a disposizione!) ho dovuto creare un setup luci decisamente basico, ma questo ancora una volta in più dimostra che spesso non occorre avere una marea di punti luce per ottenere degli scatti interessanti! Il più delle volte è sufficiente avere solo l’attrezzatura con le caratteristiche tecniche che occorrono per la situazione che si è chiamati a fotografare. Nel mio caso l’unica reale necessità era provare le doti velocistiche del Profoto D2 e i capelli in movimento sono sempre un ottima opportunità!

Quindi? In conclusione? Perché acquistare un Profoto D2? Perché preferirlo a un Profoto B1?
Velocità del lampo e velocità di recycling di D2 e B1 non sono nemmeno paragonabili: il Profoto D2 è molto più veloce e, in questo caso, mostra un sacco di benefici. Se scatti principalmente in studio il Profoto D2 è la scelta definitiva per flessibilità e prestazioni (certo se puoi lavorare con un Profoto Pro-10 è un altro discorso!). Il Profoto B1 è ottimo quando si è in location e lontani da prese di corrente: lavorare senza alcun cavo è fantastico, ma per lunghe sessioni occorre avere batterie di ricambio (ha un otima autonomia, ma non per una giornata intera di lavoro!). Nonostante forma, peso e dimensioni paragonabili Profoto D2 e Profot B1 non sono paragonabili: si tratta di due strumenti diversi chiamati a soddisfare esigenze diverse! Fotografia High Speed in studio e per scattare a raffica senza pensieri… Profoto D2. Fotografia sul campo Profoto B1 (o anche Profoto B2!).
Io, per il mio lavoro, acquisterei un Profoto D2? Sinceramente no: il mio tipo di fotografia si svolge essenzialmente solo sul campo e la mia necessità primaria è quella di essere indipendente da ogni possibile collegamento con una presa elettrica! Nella fotografia di matrimonio il Profoto D2 non è proprio lo strumento principe. Nella fotografia still life food tradizionalmente è tutto molto statico e una elevata velocità di recycle o un lampo velocissimo non sono strettamente necessari. Diverso è il discorso se si pensa alla “splash photography” dove occorre “congelare” il movimento di liquidi. Io non acquisterei un Profoto D2, ma lo noleggerei sicuramente se avessi la necessità di consegnare in sicurezza un lavoro dove le sue caratteristiche sono in grado di spostare l’ago della bilancia.
Hai uno studio e il tuo lavoro comprende sia scatti indoor che in location? So che non è la risposta che vorresti sentire… ma credo tu abbia bisogno sia di Profoto B1 che di Profoto D2… rispondono a diverse esigenze e danno il loro meglio in diversi contesti (malgrado possano sembrare esteticamente simili!). Hai uno studio e stai pensando se il nuovo Profoto D2 possa essere il nuovo flash che fa per te? Se ti è mai capitato di avere delle immagini (ad esempio se fai foto moda… soprattutto bimbi!) micromosse e non perfettamente “congelate”, la risposta è sicuramente sì, senza la minima ombra di dubbio! Ovunque sia necessario bloccare l’azione il Profoto D2 rappresenta uno strumento pratico e versatile!
Come dici? Costa troppo? Questa l’ho sentita varie volte… da una parte all’altra dell’oceano! “Sfortunatamente” con i prodotti Profoto paghi per quello che ricevi… strumenti al top che permettono di lavorare al meglio e con una affidabilità, semplicità d’uso e robustezza che non ho mai potuto riscontrare in nessun altro prodotto.

Cosa? La scheda tecnica? La scheda tecnica la trovi sul sito Profoto Italia (chiaro e dettagliato come io non potrei essere)… se solo dichiarassero i valori della velocità del lampo a t.1 e fornissero una tabella con l’andamento della velocità del lampo a seconda della potenza io sarei ancora più contento (ma queste sono solo “pippe” tecniche che non modificano la bontà del prodotto!)
In ultima analisi, se usi il flash in studio e hai già dei monotorcia (Profoto o altro) ti invito a considerare il Profoto D2… Non credere a me! NOLEGGIALO! PROVALO (o partecipa a una demo) per capire se è lo strumento che fa per te… io credo di sì!
Se provi il Profoto D2 ti accorgi che è più veloce della luce… beh forse no… forse ho esagerato… ma sicuramente è il flash monotorcia TTL più veloce al mondo! (:
Simone Conti