
Thursday Post: GuitarPlaying
Sono davvero felice di ricominciare, con oggi, una serie di appuntamenti che avevamo interrotto circa un anno fa: i Thursday Post!
Il Thursday Post, la Postproduzione Mensile di FotografiaProfessionale è una cosa che mi diverte molto e che in tanti mi hanno chiesto di riproporre (anche se fossero stati pochi avrei ricominciato lo stesso 😉 ). In cosa consiste? Beh, una volta al mese, di giovedì, pubblico un lavoro di ritocco o di fotomontaggio, o un matte painting, regalandoti la possibilità di scaricare il PSD e navigare fra i livelli per scoprire un po’ dei miei segreti e un po’ delle tecniche che uso per ottenere certi risultati.
Ci eravamo lasciati con un enorme ragazzino che si divertiva con il suo skate fra i palazzi di New York, nel Thursday Post GoodZilla Skate Boy Stops at the Traffic Lights.
Per riprendere il filo del discorso ho deciso di cominciare con uno scatto che ho fatto io e del quale, per una volta, sono piuttosto orgoglioso!
Dovevo scattare una serie di ritratti ad una band di miei amici (non sono un fotografo professionista, ma loro incredibilmente si fidano 😉 ) e ho scelto di realizzare un set molto semplice ma con uno schema luci che mi piace tantissimo. Poi, guarda caso, in quei giorni giaceva inutilizzato in ufficio un bel dorso digitale Phase One… e allora mi sono sfogato!
Ho fatto anche qualche scatto con la mia Canon 6D e l’85mm f/1.8, devo dire con ottimi risultati.
Qualche giorno fa ho pensato di riprendere in mano quelle foto e di realizzare un’immagine pubblicitaria che mettesse insieme il mio chitarrista preferito (dovreste sentirlo Fabrizio Forghieri!) e la mia chitarra preferita: una Gibson Les Paul vintage… Fabrizio usa una Fender, ma pare che non si sia offeso 😉
Per realizzare questo montaggio ho usato Capture One per lo sviluppo e Photoshop per tutto il lavoro di ritocco e aggiunta effetti. Il lavoro dall’ideazione alla conclusione ha richiesto circa 8 ore: oltre 4 per pensare l’immagine, trovare lo scatto giusto fra i circa 500 fatti alla band (all’inizio avevo in testa un altro soggetto che forse un giorno realizzerò) e, soprattutto, la ricerca della chitarra giusta con il giusto punto di vista. Alla fine ne sono servite due per creare questo Guitarenstein!!!
Ma vediamo insieme le fasi del lavoro!
1. SVILUPPO DEL RAW
In Capture One non ho fatto tantissimo, solo una rapida conversione in Bianco e Nero, un po’ di “Chiarezza” e un passaggio di quello straordinario strumento per il dettaglio che si chiama “Struttura“. Ho poi semplicemente schiarito leggermente le ombre e le alte luci per avere un’immagine leggibile e un bel contrasto tonale: mi piace il Bianco e Nero deciso!
In questa fase credo che la cosa più importante sia… non fare danni! Con tanto lavoro davanti, in sviluppo è fondamentale porre delle basi per il ritocco in Photoshop senza esagerare nel cercare subito un risultato conclusivo. Avere fretta di ottenere subito tutto il contrasto e la tridimensionalità che vuoi, può deteriorare irrimediabilmente il file.

2. PRIMI PASSI IN PHOTOSHOP – Schizzo e impostazione
Per realizzare un progetto come questo è importante avere un’idea del risultato finale: io di solito realizzo uno schizzo velocissimo su un livello trasparente, per avere i riferimenti delle dimensioni e dell’impostazione prospettica della mia composizione. Lo schizzo ha vita breve, serve solo per chiarirmi le idee 😉
Spesso dal primo schizzo al risultato finale ci sono differenze sostanziali, perché le immagini che trovo non sempre risultano naturali e credibili quando vengono posizionate per la composizione. In questo caso avevo “pensato” la chitarra molto più in prospettiva di quanto non sia stata alla fine nel montaggio vero e proprio.
Dopo lo schizzo provo a incollare direttamente le immagini da unire, abbasso le opacità dei livelli e cerco di posizionare correttamente gli elementi da scontornare e mascherare.
Questo passaggio, che può sembrare inutile, è importantissimo per capire se tutto “quadra”. In questo caso, ho incollato e posizionato almeno 4 chitarre diverse prima di trovare quella che, per prospettiva e posizione di ponte e pick-up, si adattava meglio con il volto di Fabrizio.
Ah, dimenticavo… come avrai notato, nel frattempo ho riflesso la foto per evitare di dover montare una chitarra… da mancino! Forse non se ne sarebbe accorto nessuno ma, se devi riflettere un elemento, assicurati che sia quello che dà meno problemi e che risulta più realistico anche se ribaltato 😉

3. RITOCCO IN PHOTOSHOP – Aggiunta pelle e scontorno chitarra
Ora si incomincia a fare sul serio 😉
Eccoci forse alla parte più corposa e complessa di questo Thursday Post dedicato al digital compositing!
Osservando (nell’immagine precedente) la chitarra sovrapposta alla testa, ho subito notato che avrei dovuto “affondare” pick-up e corde nei capelli e la cosa può risultare davvero MOLTO complessa. Avendo come obiettivo temporale una conclusione piuttosto rapida e volendo un risultato più pulito e “meccanico”, ho pensato a come avvengono le operazioni…
Sì, perché aggiungere pick-up, ponte, corde, manico e potenziometri alla testa di un chitarrista prevede sicuramente un intervento chirurgico… quindi? Quindi RASATURA! 🙂
Così ho ricostruito la pelle del soggetto, usando timbro clone e pennello correttivo (al volo e non) per ricreare una texture il più possibile naturale, ma senza impazzire: le sovrapposizioni aiutano a mascherare i difetti!
Fatto questo, ho deformato la chitarra in modo da “piegarla” alle forme del viso e ricreando una sorta di movimento, Anche se si nota poco, tutto segue la rotondità della mandibola. Si nota poco perché lo fa… se non avessi creato questa piccola deformazione, tutto sarebbe sembrato più strano e finto.
Una volta applicata la deformazione, ho scontornato ciò che mi serviva della chitarra eliminando la spalla (la parte in alto) perché non risultava nella posizione giusta. Così ho separato la parte delle corde e del manico dalla “cassa” della chitarra. Ho scontornato tutto con lo strumento penna, creando un tracciato il più possibile accurato e preciso. Con l’aiuto di una tavoletta grafica o della mia Wacom Cintiq non è un lavoro lungo, anzi 😉

4. UN PO’ DI REALISMO – Fusione fra pelle e chitarra, aggiunta di alcuni pezzi e di luci e ombre sulla chitarra.
Siamo al momento più delicato: il montaggio deve iniziare ad acquisire realismo e forza. Per questo è necessario aggiungere gli ultimi pezzi: la spalla della chitarra, il manico, un ponte che si combini meglio, ecc…
Fatto questo, diventa importantissimo gestire le aree di contatto e passaggio fra materiali diversi:
1) Il passaggio dalla cassa della chitarra alla pelle della testa viene gestito con sfumature morbide e maschere pittoriche, creando un passaggio il più possibile naturale. La venatura a spigolo della chitarra si perde nel cranio, quasi come un osso che spunta ricoperto da un sottilissimo strato di pelle che poi diventa legno.
2) Il passaggio dal para-pennate all’orecchio è più semplice. Il pezzo di plastica che protegge la chitarra dai colpi del plettro è chiaro, come la pelle dell’orecchio è più luminosa e liscia rispetto a quella del resto del corpo. Così i due materiali si fondono benissimo con una mascheratura attenta e precisa, sfumature delicate e uno scontorno accurato. L’effetto è di plastica che diventa cartilagine e pelle senza soluzione di continuità.
3) Il ponte e le altre parti della chitarra affondano nella pelle della guancia, fissati da viti e perni. Anche qui sono le maschere a farla da padrone, con piccoli tracciati dedicati e un lavoro di rifinitura a pennello.

5. TOCCHI FINALI – Aggiunta dei potenziometri sul collo e tridimensionalità con luci e ombre pittoriche
Mancano gli ultimi dettagli: l’aggiunta dei 4 potenziometri sul collo, che decido di posizionare in fila, uno sotto l’altro, seguendo la nervatura del collo. Questo aiuta, rispetto al progetto iniziale, a rendere l’immagine più semplice e facilmente leggibile: definisce le linee e risulta più forte.
Ora è necessario rendere tutto più “pittorico” e più di impatto. Aggiungo luci e ombre all’immagine creando le spaccature della pelle in corrispondenza degli “impianti” di potenziometri e viti, e conferisco maggiore volume e tridimensionalità rinforzando le aree chiare e quelle scure con pennellate fluide e precise. Utilizzo sia un livello grigio neutro in metodo di fusione Sovrapponi e il metodo Dodge&Burn, sia due livelli trasparenti (sempre in Sovrapponi) sui quali dipingo con bianco e nero ad opacità bassissime.
Aggiungo anche i segni di punti di sutura e metto in rilievo le piccole cicatrici.
Più luce agli occhi e più forza alle aree che conferiscono energia e movimento all’immagine (più “tensione” in realtà), e il lavoro è praticamente finito! 🙂

Bene, siamo giunti alla fine anche di questo nuovo Thursday Post, spero tu ti sia divertito quanto me!
Da quando pubblico queste immagini, in tanti mi hanno chiesto: “Come faccio ad acquisire le conoscenze per realizzare lavori come questo?”
Ti svelo un segreto: realizzare ritocchi e montaggi come questo è assolutamente alla tua portata. Anche se non hai mai aperto Photoshop in vita tua, io ti assicuro che posso insegnarti come ottenere risultati come questo e anche migliori. Non ci vogliono anni, bastano 4 mesi.
Quattro mesi di lavoro intenso, divertente e appassionante: un’esperienza incredibile che porterà il tuo livello di capacità nella post a crescere in modo esponenziale ogni singola settimana… ha già capito di cosa sto parlando vero?
È l’Accademia di PostProduzione di FotografiaProfessionale, il percorso formativo più completo e rivoluzionario che tu possa scegliere. Non è solo una scuola di post in cui ti insegnerò a ottenere tutto ciò che vuoi con Lightroom, Capture One e Photoshop, è un viaggio fantastico, un acceleratore efficacissimo per la realizzazione dei tuoi progetti.
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Dove eravamo rimasti? (quando parlo di Accademia mi infervoro 😉 ) Il lavoro di ritocco su questa immagine è terminato, come sai però le sorprese non finsicono qui!
Infatti, seguendo il link qui sotto e registrandoti, hai la possibilità di scaricare il mio PSD (in modo totalmente gratuito) con tutti i livelli utilizzati per realizzare questo ritocco. Così potrai davvero farti un viaggio in mezzo a regolazioni, scontorni e ritocchi pittorici per capirne meglio la logica e la tecnica.
http://www.fotografiaprofessionale.it/thethursdaypost/
E ho ancora una sorpresa da farti!
Infatti, ho deciso di registrare un breve video per farti vedere in due minuti ciò che ho realizzato: questa volta ho creato il video a lavoro terminato, quindi vedrai i livelli comparire semplicemente, ma dal prossimo Thursday Post cercherò di realizzare dei veri piccoli “documentari” sul ritocco mostrandoti il lavoro passo dopo passo 😉
Ecco il video, buon divertimento! 🙂
Beh, stavolta ho davvero finito!
Non mi resta che darti appuntamento al prossimo Thursday Post e leggere i tuoi commenti e le tue opinioni a questo: scrivimi cosa ne pensi, cosa ti è piaciuto di più e cosa magari avresti migliorato o fatto in modo diverso!
Grazie mille in anticipo per il tuo contributo.
A presto e buon divertimento!
Simone Poletti