Un fotomontaggio di qualità – Parte 1 – Analisi dell’immagine
Abbiamo parlato di “fotomontaggio di qualità” e di quanto sia importante mantenere alti gli standard per ottenere un risultato professionale.
Qui potete vedere un matte painting che ho realizzato qualche tempo fa, per divertimento, immaginando la costruzione di un castello di carte al posto del famoso Neuschwanstein. Alla base di questo lavoro, c’è un semplice fotomontaggio, sul quale poi ho costruito tutta la composizione, e al quale ho aggiunto, con procedimento pittorico, quello che non potevo montare.
Ho pubblicato sia l’immagine originale che il risultato finale, per farvi capire meglio quali siano le potenzialità del fotomontaggio, se realizzato nel modo corretto.
Il Fotomontaggio è la base di ogni elaborazione complessa delle immagini, il primo passo da compiere, e proprio per questo necessita di “appoggi” solidi e ben strutturati.
Quindi inizamo a vedere da oggi quali sono questi “appoggi” le basi sulle quali fondare il nostro lavoro.
Innanzi tutto partiamo da un concetto importante, che deve essere ben chiaro: ogni fotomontaggio, anche il più complesso, è la fusione di due immagini, uno sfondo e un’immagine montata.
Anche un’immagine complessa, con decine di elementi, non è altro che la ripetizione della stessa operazione di montaggio fra uno sfondo e un’immagine.
In un montaggio complesso dovremo poi tenere conto di una serie di ulteriori fattori, ma è un problema che affronteremo a tempo debito.
Quindi, nell’affrontare un fotomontaggio di cosa dobbiamo tenere conto? Cosa dobbiamo fare? Qual’è il primo passo da compiere?
La prima cosa da fare è: analizzare l’immagine di partenza.
C’è sempre un’immagine di partenza, può essere lo sfondo, o il soggetto principale. È, in sintesi, l’immagine che scegliamo per prima. Se è lo sfondo, cercheremo poi una serie di altre immagini per completarlo, se invece si tratta del soggetto, andremo subito alla ricerca di uno sfondo per “ambientarlo”.
Quindi, razionalizzando le “regole” per un buon fotomontaggio:
1) ANALISI DELL’IMMAGINE
L’immagine di partenza va analizzata in tutte le sue parti, i dati che raccolglieremo ci servirannoper confrontare l’immagine con tutte le altre che andremo amontare, in modo che siano coerenti e compatibili. In particolare dovremo controllare: le dimensioni (in pixel , o metriche ad una risoluzione di 300dpi) che non dovrebbero scendere, per un lavoro di qualità, sotto i 2500×3500 pixel (circa un A4 a 300dpi).
Dovremo analizzare la grana dell’immagine, capire se l’immagine è disturbata o no, se presenta “aberrazioni Jpeg” (quell’effetto a quadrettini di pixel tipico della compressione jpeg), ecc…
Sarà poi importante capire se l’immagine ha subito ritocchi o lavorazioni di post-produzione particolarmente pesanti precedenti al nostro lavoro. La scelta dovrebbe ricadere su immagini “vergini”, cioè non ritoccate in precedenza (almento non pesantemente) per risparmiarci il lavoro di replicazione degli effetti su ognuna delle immagini da montare.
Quindi, nella nostra analisi, dovremo individuare le linee prospettiche dell’immagine ( e se necessario tracciarle, in un livello superiore), capire dove si trova il punto di fuga e avere ben presente le prosepttive da rispettare nel montaggio.
Infine, dovremo individuare la profondità di campo e i piani di fuoco dell’immagine, cioè dovremo capire se l’immagine è tutta a fuoco, o se lo sfondo è sfocato, se il primo piano è a fuoco e il secondo piano leggermenet sfocato ecc…
Per facilitare il fotomontaggio sarebbe sempre meglio lavorare su un’immagine tutta a fuoco… ma un fotomontaggio su un’immagine con grande profondità di campo e diversi piani di fuoco, se ben riuscito, pur richiedendo molto più lavoro e impegno, sarà più realistico e vi darà grandi soddisfazioni.
Bene, abbiamo messo il primo punto nel procedimento per ottenere un fotomontaggio di qualità, dalla prossima puntata analizzeremo, una per una, le comparazioni necessarie fra le immagini di montare.
A presto, e buon lavoro.