
Ovunque tu sia, prenditi il tempo per fotografare!
“Per ora è brutto tempo, oggi nevica e in alto, sulla cresta dove passa a via Schell oltre i 6000 metri, tira vento e c’è un ghiaccio durissimo. Non si può salire adesso. Non c’è nient’altro da fare che aspettare, non si può sapere quanto.
Potrebbe essere una settimana, come dicono le previsioni, o forse un altro mese.
Ci sono dei momenti nella vita in cui bisogna imparare ad avare pazienza, in montagna è fondamentale,
altrimenti si rischia di farsi male o peggio di lasciarci le penne. Abbiamo tempo per salire fino al 21 marzo quando finirà l’inverno.
Cosa è un mese nel tempo totale della nostra vita? Niente. Noi qui non abbiamo fretta. ”

Queste sono le parole che leggiamo il 2 febbraio sul diario di bordo on-line di Simone Moro, a quota 6000 metri sul Nanga Parbat, la nona montagna più alta del mondo.
Ci sono 3 alpinisti esperti, Simone Moro, David Göttler ed Emilio Previtali che scalano questo gigante da 8125 metri di altezza dal 31 dicembre e tentano un’impresa incredibile (nei 16 precedenti tentativi di scalata in inverno, la vetta non è mai stata raggiunta), 3 persone superequipaggiate per affrontare temperature incredibilmente basse, venti forti e nevicate improvvise.
A questo punto ti starai chiedendo se sei finito per sbaglio su un blog di appassionati di montagna 😉
No, sei ancora su FotografiaProfessionale.it!
Ti racconto di questa spedizione perché fra l’attrezzatura da montagna di questi coraggiosi alpinisti non manca la macchina fotografica; s’intravede, fra le foto che vengono pubblicate quasi quotidianamente, una tracolla con attaccata una piccola compatta che pende prima dal collo dell’uno, poi dell’altro.
Ci sono scatti impressionanti che ci raccontano i progressi dell’ascesa, scorci di vita in tenda, cordate visibilmente faticose, un panorama mozzafiato… guardandole, si ha quasi la sensazione di osservare le foto di una comunissima vacanza in montagna.
Non bisogna dimenticare, invece, che questi tre uomini rischiano la vita per sfidare i ghiacchi del Nanga Parbat e che ogni passo in alto è frutto di anni di preparazione fisica e mentale.
Ogni fotografia, dunque, assume grande importanza perché testimonia in maniera concreta e simultanea ciò che sta avvenendo durante la scalata; in molti scatti, poi, si nota subito la cura della composizione, ad esempio linee che si intersecano, soggetti decentrati, uso delle cornici naturali (parliamo di composizione in questo articolo).


Sento e leggo spesso di persone che si lamentano perché non hanno abbastanza tempo per fare foto, o non hanno la macchina fotografica con sé “quando serve” (mi includo anche io!), oppure non hanno un’attrezzatura abbastanza professionale; ecco, Emilio, Simone e David ci insegnano che “ci sono dei momenti nella vita in cui bisogna imparare ad avere pazienza“: dobbiamo prenderci il nostro tempo per dedicarci allo scatto e non avere fretta di ottenere subito il risultato di una vita.
Ci sono altri aspetti rilevanti da tenere in considerazione: l’emozione che ci suscita una fotografia, il suo valore rispetto a ciò che viene immortalato, l’importanza del ricordo.

Tieni a mente questi ragazzi che hanno gli speroni piantati nel ghiaccio su una pendenza straordinaria ad almeno -25°C e si prendono il tempo per fermarsi un attimo e scattare qualche foto.
Niente scuse, PRENDITI IL TUO TEMPO ANCHE TU !!! 🙂
Se vuoi avere qualche notizia in più sulla spedizione, visita la pagina sul sito ufficiale della The North Face: www.thenorthfacejournal.com
Per leggere il diario di bordo di Simone Moro: http://www.simonemoro.com/content/nanga-parbat-2014