
Questa foto NON ha pixel rossi: la color correction del cervello
In questa foto mancano totalmente i pixel rossi: e allora perché continuiamo a vedere le fragole rosse?
È tutta una questione di costanza del colore, una bellissima illusione ottica che è, di fatto, frutto della color correction del nostro cervello.
Ecco come funziona!
Lo scorso weekend è stato il secondo anniversario della foto del famoso vestito, te la ricordi?
È quella dell’abito che, nel 2015, ha diviso il web fra chi diceva che fosse di colore blu e nero, e chi bianco e oro (che incubo!)

Capita proprio a fagiolo un’altra foto che sta facendo egualmente parlare di sé.
È stata realizzata da Akiyoshi Kitaoka, Professore di Psicologia all’Università giapponese Ritsumeikan specializzato nella creazione di illusioni ottiche.
Da quello che puoi vedere nel tweet qui sotto, questa foto non contiene pixel rossi nonostante le fragole appaiano chiaramente di quel colore.
This picture has NO red pixels. Great demo of color constancy (ht Akiyoshi Kitaoka) pic.twitter.com/pZHvbB6QHE
— Matt Lieberman (@social_brains) 27 febbraio 2017
Anche se molti utenti di Twitter hanno cercato di negare la mancanza di pixel rossi, un’altra persona ha invece dimostrato che i pixel che vediamo come rossi sono davvero di colore grigio (e un po’ verde):
@social_brains I isolated a few of the colors that appear most “red” in the strawberries and put them on the white background to the right. pic.twitter.com/GJJ9PJqNxt
— Carson Mell (@carsonmell) 28 febbraio 2017
Anche se questa volta vediamo tutti la stessa cosa, l’illusione ottica si fonda su un fenomeno simile a quello che ha causato così tanto fermento attorno al vestito:
si chiama costanza dei colori, e ha a che fare con il modo in cui il nostro cervello corregge i colori quando sono filtrati attraverso una luce differente.
Quando ti guardi attorno, infatti, la luce che entra nei tuoi occhi è composta da diverse lunghezze d’onda, provenienti sia dai pigmenti degli oggetti stessi sia dalla luce che li illumina.
“Pensa di camminare sotto un cielo azzurro; ecco, quell’azzurro, in un certo senso, contamina il colore di tutto quello che vedi“, ha spiegato Bevil Conway, esperto di percezione visiva al National Eye Institute.
“Se guardi una mela rossa all’aria aperta con il cielo azzurro, il tuo occhio verrà colpito da più lunghezze d’onda blu. Se guardi la stessa mela rossa sotto una luce fluorescente o incandescente, i pigmenti della mela sono i medesimi ma poiché lo spettro della sorgente di luce è differente, sarà differente anche lo spettro di luce riflesso dall’oggetto che colpirà il tuo occhio.”
La costanza dei colori è, in breve,
l’invarianza delle lunghezze d’onda riflesse da un oggetto anche al variare della lunghezza d’onda della luce che le illumina. È frutto delle capacità adattative del sistema visivo. Molto importante a questo scopo è lo sfondo e la relazione tra questo e l’oggetto che ci interessa. La visione dei colori, quindi, non è la registrazione fedele delle luce riflessa dalla superficie degli oggetti ma un processo di astrazione da parte del sistema visivo.
(fonte: http://bit.ly/2lwD9Lj)
Dal momento che tutta questa contaminazione dei colori ad opera delle sorgenti luminose non è così utile (sarebbe un vero casino se una banana matura ci apparisse gialla al mattino e verde al pomeriggio, per esempio), il nostro cervello si è evoluto in una vera e propria color correction, che fa sì che i colori che vediamo siano gli stessi indipendentemente dalla luce.
Come si spiega, quindi, che le fragole ci appaiano rosse nonostante non ci siano pixel di quel colore?
“Questa è un’immagine abilmente manipolata così che gli oggetti che vedi riflettono quello che altrimenti sarebbe risultato acromatico o in scala di grigio, ma la fonte di luce che il cervello pensa che ci sia nella scena ha questa componente bluastra“, ha detto Conway.
“Il tuo cervello dice ‘La fonte di luce sotto la quale sto vedendo queste fragole contiene una certa componente di blu, quindi devo sottrarla automaticamente da ogni pixel’. E quando dai pixel grigi sottrai la componente blu, finisci con l’avere il rosso.”
C’è da aggiungere che, al di là di questa “sottrazione cromatica”, l’illusione ottica è ancora più forte per il fatto che riconosciamo gli oggetti come fragole, che ovviamente associamo in maniera automatica al colore rosso, motivo per il quale il nostro cervello è già predisposto per mettersi alla ricerca di quei pigmenti.
La costanza dei colori è stata la ragione principale del perché le persone vedessero il vestito in maniera differente: dal momento che la fonte luminosa non era per niente chiara, il cervello delle persone tendeva a correggere diversamente i diversi tipi di luce, il che portava a vedere i colori in maniera differente.
Non è affascinante? 🙂
Se vuoi approfondire, cerca la teoria retinex di Land ed avrai di che divertirti!
Gloria
(articolo liberamente tradotto da http://bit.ly/2lWvmrL, immagine da http://bit.ly/2mJCvM3 © Pratik Naik)