
Siamo troppi?
È una certezza, se sei qui, se mi leggi, se segui FotografiaProfessionale c’è sicuramente almeno una cosa che ci accomuna: la passione per la fotografia!
Un’altra cosa che abbiamo in comune è la curiosità: video-corsi, workshop dal vivo, articoli, tutto contribuisce a sfamare le tue domande, così come il continuo aggiornamento da parte del team aiuta ad aumentare le conoscenze che possiamo condividere con te. È uno stimolo continuo quello di volersi migliorare per offrirti spunti interessanti per il tuo lavoro e i tuoi interessi, e se sapessi quante email, commenti e messaggi riceviamo sulla nostra pagina Facebook di persone entusiaste, immagineresti anche quanto siamo felici di farlo 🙂
Siamo simili: sono sicura di poter dire che la fotografia ci rende felici, in modo diverso, ma lo fa. Non una felicità alla Robert Capa, che diceva “L’unica cosa alla quale sono legato è la mia macchina fotografica, poca cosa, ma mi basta per non essere completamente infelice“, perché per amare la propria macchina fotografica bisogna anche amare quello che si fotografa, credo; una felicità che è allo stesso tempo soddisfazione e volontà di superare i propri limiti; una felicità che ci fa sorridere quando otteniamo lo scatto desiderato, magari dopo tanto impegno… e non importa che si tratti di digitale o analogico!
Ognuno ha la sua manualità e il suo occhio, il mezzo con cui raggiungiamo i risultati prefissati è, appunto, solo un mezzo.
Sarà per il fatto che la fotografia allarga velocemente i suoi confini, che è più a portata di mano e che dà così tanta soddisfazione ma… ti è capitato di sentire o di leggere da professionisti del settore (o anche solo appassionati) che “la fotografia è morta“, oppure che “le nuove leve stanno rubando il lavoro ai professionisti”, o che “la fotografia è in crisi”, “i fotografi sono troppi, sono ovunque, tutti sono fotografi” e via dicendo?
A me, vuoi per il lavoro che faccio o per scelta (perché parlo di fotografia in continuazione a prescindere!), succede quotidianamente: leggo articoli sul web, commenti su Facebook, discussioni sui blog, e sempre più spesso quello che trovo è un’atmosfera di disillusione diffusa in modo allarmante. Si punta il dito alle attività che chiudono, ai professionisti che perdono il lavoro perché qualche “furbo” è riuscito a soffiar loro il posto o perché, lo sappiamo, i budget sono limitati e spesso bisogna rivedere i propri cachet se si vuole ottenere un lavoro. L’entusiasmo per la fotografia lascia il posto a sentimenti più negativi.
Possibile?

La fotografia non poteva certo essere esente dalla crisi del mercato e non si può negare che è richiesto un’ulteriore sforzo per uscirne vincitori… ma personalmente sono dubbiosa sul fatto che la fotografia sia morta (orrore!!!), men che meno che la professionalità sia un valore non più ricercato perché il numero di possessori di macchine fotografiche è in costante aumento e la concorrenza è spietata.
Si dice che la chiave per il successo, oltre alle capacità tecniche, sia la flessibilità; quanto siamo disposti ad essere flessibili? Qual è il limite? Quale la soluzione?
Se improvvisamente gli orizzonti cambiano (come sta succedendo negli ultimi anni) siamo disponibili a rivedere i nostri dogmi e a cambiare noi stessi?
Può capitare che, tutto d’un tratto, settori “ricchi” e pieni di opportunità come alcune tipologie di fotografia, si “inaridiscano” e non possano più essere considerati una valida forma di sostentamento. Chi ha sempre lavorato in quei settori è in grado di rigenerarsi e re-inventarsi, di ricominciare dalla propria esperienza per costruirsi una nuova carriera?
Tutta la fotografia si è inaridita o, forse, le opportunità si sono semplicemente “spostate” dai settori che ritenevamo floridi e vanno cercate altrove? Oppure il problema è davvero che siamo troppi e non c’è più spazio?
Vuoi raccontarmi quali sono le tue esperienze in merito, quali le tue impressioni e i tuoi pensieri su quella che viene definita sempre più spesso la “crisi della fotografia”?
Sono sempre in cerca di nuovi punti di vista, il tuo parere è davvero molto prezioso! 🙂