No, non ci siamo dimenticati di voi e dello spazio tutto dedicato alla Storia della Fotografia 😄
Dopo Man Ray, diamo spazio a Willy Ronis: alcuni fra i migliori scatto del fotografo francese sono in mostra presso la Casa dei Tre Oci di Venezia fino al 6 Gennaio 2019 🙂
Spero di invogliarti quanto basta per partecipare ad una mostra (a mio parere) molto interessante e stimolante, soprattutto per te che cerchi di ottenere sempre il meglio da una passione forte come la fotografia 🙂

Dai, iniziamo questo viaggio nella storia 🧐
Willy Ronis è stato un grande fotografo francese: figlio di immigrati nato il 14 Agosto 1910, Willy eredita la passione per la fotografia e la musica dai suoi genitori; il padre è fotografo e ritoccatore, mentre la madre è insegnante di pianoforte in un circolo musicale.
Fin da giovane, l’artista non aveva ipotizzato ad una carriera nella fotografia: dopo aver iniziato a studiare violino, il suo sogno d’infanzia era sempre stato quello di divenire compositore.
Il suo sedicesimo compleanno, però, fu la svolta per Willy Ronis: il ragazzino chiese in regalo la sua prima macchina fotografica. Si trattava di una Kodak in formato 6,5 x 11, che utilizzò soprattutto per realizzare autoritratti nello studio del padre, che poi stampava autonomamente.
“La fotografia è lo sguardo. Si ha o non si ha. Può affinarsi con gli anni, ma si manifesta fin da subito”

L’obbligo militare gli fa lasciare casa e, fino al suo ritorno nel 1932, la fotografia sembra dimenticata: la grave malattia del padre, però, lo obbligò a sostituirlo nel suo studio e Willy fu costretto ad abbandonare la sua grande passione per la musica, coltivata anche durante gli anni di servizio militare.
Il lavoro in studio, purtroppo, non lo entusiasmava affatto, ad eccezione di qualche commissione industriale. Il fotografo decise ugualmente di coltivare le proprie inclinazioni artistiche e nel tempo libero girava per Parigi a caccia di immagini da immortalare: è da quei momenti che il giovane si appassiona realmente alla fotografia e sperimenta formati fotografici sempre più piccoli.
Si approccia, inoltre, alla fotografia di reportage: quegli anni sono molto duri per la Francia e Willy gira per la città per documentare gli avvenimenti per alcuni giornali di sinistra, scrivendo per loro anche qualche articolo.
Nel 1936 viene a mancare suo padre: nonostante la sua difficile situazione economica, decide di chiudere lo studio ereditato dal padre e fare il fotografo illustratore, in particolare a causa dell’enorme discrepanza tra la sua visione della fotografia e i bisogni della clientela. Fu quella decisione che rese la fotografia una scelta di vita per un grande fotografo come lui 🙂
A causa di un’attrezzatura ormai antiquata, Ronis acquistò una Rolleiflex che rese i suoi lavori più rapidi e di qualità. Il fotografo vanta, poi, l’aver vissuto un grande evento storico: fu tra i primi a fotografare la sconvolgente opera “Guernica” di Picasso, dedicata ad un triste episodio della Seconda Guerra Mondiale.
Sono anni difficili, sia per il mondo che per l’artista: la guerra obbliga Ronis ad improvvisare altri mestieri come quello di pittore su gioielli. Dopo la Liberazione (e una lunga pausa), egli torna più determinato che mai sulla fotografia di reportage e lavora anche per la stampa illustrata.
In quegli anni, inoltre, si approccia anche alla moda e alla pubblicità.